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Approvata all’unanimità la legge sull’Enoturismo marchigiano

Consentirà agli operatori vitivinicoli opportunità innovative come fare accoglienza nelle loro strutture agricole

Ancona, 9 novembre 2021 – L’enoturismo delle Marche verrà disciplinato con una normativa regionale. L’Assemblea legislativa delle Marche ha approvato, all’unanimità, la legge che fornisce agli operatori vitivinicoli opportunità innovative per implementare un’attività, quella enoturistica, dalle tante sfaccettature e con positive ricadute sul reddito aziendale.

A partire dalla valorizzazione dei territori, delle produzioni e dell’accoglienza, che coniuga la cultura del vino alla sua area di produzione. «È una legge molto attesa dal mondo vitivinicolo marchigiano – ha ricordato, nel suo intervento in Aula, il vicepresidente Mirco Carloni, assessore all’Agricoltura, evidenziando che – quello marchigiano è un settore vitivinicolo maturo e importante. Abbiamo un differenziale territoriale che va colmato, contraddistinto da un frazionamento e da una fragilità eccesiva in alcune parti. Problemi che vogliamo risolvere, con questa legge, puntando sulla diversificazione per creare valore aggiunto e garantire differenti fonti di reddito agli imprenditori».

Mirco Carloni, vicepresidente della Regione Marche e assessore all’Agricoltura

La strada da intraprendere, allora, tracciata dalla nuova legge regionale, è quella di «creare Cammini del vino, quei percorsi esperienziali riconosciuti anche dalla Commissione europea come fatto culturale. Occorre, perciò, una sinergia tra istituzioni e imprenditori, che incentivi la predisposizione culturale, da parte degli agricoltori, a fare accoglienza nelle strutture agricole. Da oggi questa legge darà la possibilità di fare accoglienza e somministrazione nelle cantine. Creeremo percorsi dedicati ai nostri vitigni, in modo che le cantine possano divenire meta di turismo esperienziale ed emozionale»

Mirko Bilò, consigliere regionale, relatore di maggioranza della legge sull’enoturismo

Grazie a questa nuova legge sarà dunque possibile definire itinerari enoturistici tra le eccellenze naturalistiche, culturali, artigianali e industriali delle Marche, a partire dalle aree interne e dai piccoli borghi, per puntare sulla destagionalizzazione dei flussi turistici.

Aggiunge Mirko Bilò, capogruppo della Lega e relatore di maggioranza della nuova legge sull’enoturismo: «La nuova legge non è un fine, ma un mezzo per porre le Marche al centro dell’interesse nazionale e internazionale. L’obiettivo è diversificare l’offerta, incrementare il fatturato, favorire le assunzioni di personale e nuovi investimenti, consentire al settore vitivinicolo marchigiano di proporsi come principale strumento della valorizzazione del territorio, a beneficio dell’intera economia regionale».

 

redazionale

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