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A Camerano la tariffa rifiuti meno cara di tutta la Provincia

A risparmiare di più sono i nuclei familiari più numerosi

Camerano – Andando ad analizzare e confrontare i dati dell’ultimo triennio (2016-2017-2018) delle tariffe domestiche per il conferimento dei rifiuti del Comune di Camerano e i Comuni limitrofi più rappresentativi della Provincia di Ancona, è possibile constatare che i cittadini cameranesi hanno tariffe sensibilmente più basse rispetto agli altri Enti locali.

Se prendiamo in considerazione una famiglia composta da 4 persone che risiede in un appartamento di 90 mq, la tariffa domestica di Camerano dovrebbe assestarsi su € 75 annui (€ 6,25 mensili esclusa iva e addizionale provinciale) che rappresenta una variazione in diminuzione di circa il 23% rispetto al 2017.

Curiosando fra le tariffe deliberate e pubblicate sul MEF (www.finanze.gov.it) della Provincia di Ancona, è possibile rilevare che, per la stessa fascia di nucleo familiare, nei Comuni limitrofi come Castelfidardo si paga € 194 annui (ossia un importo maggiore di € 119 annui corrispondente a +160% rispetto a Camerano), Numana € 208 (in più € 133, +178%), Osimo € 254 (in più € 179, +239%), Loreto € 255 (in più € 180, +241%), Sirolo € 289 (in più € 214, +286%) e Ancona € 290 (in più € 215, +287%). Nella migliore delle ipotesi in molte realtà si può pagare più del doppio, con variazioni medie di tariffa che rispetto al 2017, per tutta Ancona Sud, sono fortunatamente al ribasso (solamente Castelfidardo, Ancona e Sirolo hanno dati in aumento).

Anche se dai dati esposti è possibile osservare che le famiglie cameranesi sostengono un minor costo rispetto ad altri Comuni, l’analisi generale serve a dare un dato di misurazione di massima su cui ogni ognuno può effettuare le proprie considerazioni; le simulazioni infatti non possono considerarsi esaustive, in quanto ogni Ente ha prestazioni, modalità e problemi differenti nell’espletamento del servizio.

A quanto sopra si aggiunga che Camerano risulta essere il primo Comune della Provincia ad adeguarsi al nuovo Decreto del Ministero dell’Ambiente, che stabilisce i criteri per la realizzazione da parte degli Enti locali di sistemi di misurazione puntuale della quantità di rifiuti conferiti dalle utenze al servizio pubblico.

Il fine della tariffazione puntuale è quella di pagare in proporzione alla quantità di rifiuto indifferenziato prodotto, cercando di sensibilizzare, responsabilizzare e premiare il più possibile i comportamenti virtuosi.

A differenza degli anni passati, se l’utenza ha una produzione elevata di rifiuto indifferenziato pagherà una tariffa più alta rispetto a chi rimarrà nei parametri previsti dal piano tariffario. Un sistema che va a premiare chi effettua correttamente la raccolta e crea una diramazione verso coloro che sono meno virtuosi.

Rispetto all’anno scorso le famiglie con “sei o più componenti” hanno un risparmio di tariffa fino al trentaduesimo conferimento; con “cinque componenti” si avrà un risparmio fino al ventinovesimo conferimento; con “quattro componenti”, risparmio fino al ventunesimo conferimento; con “tre componenti”, risparmio fino al diciannovesimo conferimento; con “due componenti” risparmio fino al diciottesimo conferimento, con “un componente” risparmio fino al dodicesimoconferimento.

In definitiva i risparmi sono maggiori per le famiglie numerose e a scalare minori per i nuclei formati da una sola persona.

Le frazioni di rifiuto che determinano le tariffe, come già scritto, sono quelle relative al secco indifferenziato (buste/bidoni neri). Non sono definiti ulteriori addebiti per i conferimenti di plastica, carta, vetro, umido, verde, pannoloni, ingombranti.

 

Dati trasmessi dall’assessore ai Rifiuti Costantino Renato

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