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Nirvana

Il segreto della felicità

Ancona, 30 maggio 2024 – Con la parola Nirvana, in sanscrito, s’intende quello stato di pace e beatitudine che nel buddismo coincide con la vita ascetica e il raggiungimento dell’illuminazione e descrive uno stato di profondo benessere e appagamento spirituale. Oggi la parola nirvana è molto diffusa ed è spesso usata per simboleggiare la tranquillità.

Thich Nhat Hanh

Il monaco zen Thich Nhat Hanh, chiamato Thay (maestro in vietnamita) è uno dei massimi esponenti del buddhismo nel mondo. Pacifista e fondatore nel 1964 del movimento Piccoli corpi di pace, un gruppo di laici e monaci che andavano per le campagne del Vietnam per alleviare le sofferenze delle popolazioni di quei luoghi dove la guerra aveva distrutto tutto, vite, sogni e speranze.

Li aiutavano a ricostruire i villaggi bombardati, gli ospedali, le scuole e cercavano con le loro azioni e le loro parole, di infondere nei vietnamiti fiducia nel prossimo, nonostante gli orrori della devastazione. Nella sua opera di diffusione dell’amore e della positività, ci parla del Nirvana come di una forma di liberazione dalla sofferenza che spesso viene percepita in modo sbagliato, quando abbiamo una visione distorta della realtà.

Secondo Thay, la nostra inquietudine nasce da idee sbagliate riguardo la vita, la morte, l’essere o il non essere, l’andare e il venire e possiamo liberarci di queste percezioni erronee attraverso la meditazione che ci porterà verso l’unica via per la pace, raggiungendo così il Nirvana.

Più che di una rivoluzione esterna, la società contemporanea ha bisogno di una rivoluzione interiore. Come diceva Sant’Agostino: «Non uscire da te stesso: nell’intimo dell’uomo risiede la verità». Anche Gesù diceva «Ama il prossimo tuo come te stesso». Eppure siamo spesso critici con noi stessi e insoddisfatti ma al contrario più benevoli e compassionevoli con gli amici. Ma se la felicità esiste, è necessario coltivarla. È una meta interiore fatta di consapevolezza, chiarezza mentale e  serenità dell’anima.

Come la pietra filosofale degli alchimisti ha la virtù di mutare qualsiasi metallo in oro, la presenza mentale genera energia. Per esercitarla, come riprende Thich Nhat Hanh, non serve isolarsi a meditare, ma portare tutta l’attenzione verso ciò che sta succedendo nel momento presente. «Se ti prendi buona cura del presente, non c’è bisogno che ti preoccupi per il futuro: prendendoti cura del presente stai già facendo tutto quello che puoi per assicurarti un buon futuro».

Il segreto della felicità è semplice e consiste nel coltivare le buone emozioni allontanando quelle negative o perlomeno cercando di non nutrirle. Tra i metodi scientificamente provati per coltivare la gioia, indipendentemente dalle situazioni esterne ci sono: lo stare all’aperto, a contatto con la luce naturale, tenere un diario della gratitudine dove scrivere ogni sera cinque motivi per cui ci sentiamo grati alla vita, aiutare gli altri e praticare alcuni tipi di meditazione che prevedono la concentrazione sul corpo, regolando la respirazione, risalendo dai piedi al cervello. Cercare poi di accettare le imperfezioni che a volte possono essere punti di forza e non debolezze.  Per questo è importante vincere quel senso di inadeguatezza e disistima che a volte si avverte e superare le espressioni del carattere che non ci piacciono, prenderne coscienza è già un buon punto e alla fine dell’opera saranno loro a trasformarsi, senza alcuno sforzo. Per raggiungere la felicità l’impegno più grande consiste nell’amarci, così come siamo.

Ognuno di noi ha il suo senso del Nirvana. Tanti i modi per raggiungere quello stato di grazia mentale e di pace.  Il migliore resta sempre quello di prendersi cura di sé.  Andare in barca, in bicicletta, nuotare, camminare, fare sport, cavalcare, coltivare le amicizie, dedicarsi al volontariato, amare e prendersi cura degli altri. Coltivare l’orto o dedicarsi al giardino. Ci sono anche le arti da considerare, come la pittura, la scultura, la lettura, la scrittura, la musica, la fotografia. Ma poi ancora cucinare, viaggiare, danzare, ballare, cantare e meditare per l’appunto e tanto altro.

Il nostro senso di felicità passa dalle nostre azioni e da quelle cose che ci danno piacere, anche le più banali ma che infondono benessere e tranquillità.

Anche soltanto lo stare immersi nella vasca da bagno con i nostri sali, per rigenerarsi dopo una lunga e stressante giornata di lavoro, rilassati, ripensando che poi tutto sommato la nostra vita corre liscia e non ci dispiace affatto. Apprezzare quel che c’è non dando nulla per scontato. Una persona umile, autentica e in armonia con se stessa è più felice e rende felici gli altri come generatrice di serenità.

E tu come pensi di arrivare al tuo Nirvana?

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