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Valentino Rossi: ritiro sì ritiro no

A 40 anni si è troppo vecchi per la MotoGP?

8 luglio 2019 – Da un po’ di gare a questa parte Valentino Rossi fatica parecchio a portare a casa il risultato. E già c’è chi, all’orizzonte, inizia a parlare di declino del campione, di carriera ormai agli sgoccioli e di un suo possibile ritiro. A 40 anni, Rossi è tra i piloti più titolati del motociclismo in virtù dei nove titoli mondiali conquistati, 115 gare vinte e 391 gare disputate. È l’unico pilota nella storia del Motomondiale ad averlo vinto in quattro classi differenti: 125, 250, 500 e MotoGP.

È stato capace, nella sua immensa carriera, di gesta epiche, sorpassi al limite dell’impossibile che hanno sverniciato gli avversari e fatto venire la pelle d’oca a decine di milioni di telespettatori sparsi nei cinque continenti. Quando c’è lui in bagarre per le prime posizioni, la gara non è mai banale e dietro ad ogni curva, o prima di una staccata al limite, puoi aspettarti qualsiasi magia.

Della gara di ieri al Sachsenring, intervistato da Sky Sport – ha detto con una nota di delusione: “È stata una gara molto difficile perché non sono mai stato competitivo. Era una gara importante, perché le modifiche fatte ad Assen sembravano funzionare. Certo, se continuo ad avere problemi dovrò valutare”.

Valentino conosce benissimo i limiti imposti alla sua carriera dall’età. “Ho vinto 89 gare in MotoGP, non è male, potrei anche fermarmi qui. Ma non ho perso le motivazioni e non voglio mollare. È normale che si faccia riferimento alla mia età, me lo chiedo anch’io. Me lo chiedevo anche 10 anni fa se ero vecchio. Sono io che devo sapere che sensazioni ho. Potevo lasciare da vincente ma ho deciso di continuare”.

In MotoGP contano i risultati: “solo e soltanto i risultati – chiude Valentino – ma se penso che l’anno scorso qui sono stato più veloce di 20 secondi penso che la ragione sia legata a qualcos’altro”.

Così, quello che Valentino Rossi non può dire per contratto, per rispetto nei confronti degli uomini del suo Team e per l’alta professionalità che lo ha sempre contraddistinto, proviamo a dirlo noi. Se la tua moto non è più all’altezza delle altre, se da un anno all’altro perde 20 secondi sulla stessa pista, significa che a dover andare in pensione è la moto, non certo chi la cavalca cercando di cavarne prestazioni che il mezzo non può più dare.