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Una striscia quotidiana di riflessione

LA TECNOLOGIA 5G CHE UCCIDE L’UOMO

10 novembre 2018 – Si chiama Qiu Hao, si qualifica come giornalista della principale agenzia di stampa cinese. Parla, sbatte le palpebre e muove leggermente la testa durante la lettura delle notizie. E allora, che c’è di strano, non fanno così tutti i conduttori dei telegiornali?

Di strano, anzi, rivoluzionario e mostruoso c’è che Qiu Hao è il primo conduttore artificiale di news, creato in Cina dall’agenzia Xinhua e dal motore di ricerca Sogou.

Un giornalista virtuale, insomma, un nuovo membro della redazione che si presenta come instancabile e in grado di essere replicato all’infinito per presentare le notizie. E non è solo, lui e il collega artificiale Zhang Zao sono stati creati con macchine che replicano la voce, l’espressione facciale e la gestualità di giornalisti veri che, in carne ed ossa, hanno dialogato ironicamente con loro.

Tempi duri per i vari Enrico Mentana, Francesco Giorgino, Alberto Matano, Lilli Gruber? Parrebbe proprio di sì. Se la cosa dovesse prendere piede, e succederà prima di quanto possiamo immaginare, per loro non ci sarà futuro. Perché il futuro, prossimissimo, sta tutto in Qiu Hao. Che lavora 24 ore su 24, non percepisce compensi, non sciopera mai e gli basta una presa di corrente per essere operativo.

Perché mostruoso? Bè, trasmette tutto ciò che vuoi fargli dire; la sua coscienza e la sua deontologia sono quelle di chi lo programma, le sue reazioni emotive di fronte alla drammaticità di certe news saranno fasulle, costruite artificialmente. Un conduttore di tg senza cuore e anima. Solo hardware, software e tecnologia.

È il futuro, bellezza, il futuro. E tu non ci puoi fare niente, niente!”, tanto per parafrasare Humphrey Bogart in L’ultima minaccia di Richard Brooks. Un futuro ormai alle porte che vedrà la tecnologia 5G sostituirsi a conduttori tv, docenti, venditori, analisti, concertisti e chissà chi altro. E a quel punto, chi se ne frega di contributi, pensioni e quota 100!