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Una striscia quotidiana di riflessione

LA METAMORFOSI DELLA NATURA E DELLA MORALE

29 ottobre 2018 – La notizia risale a due giorni fa: riconoscere a un minore due genitori dello stesso sesso non vìola “alcun principio fondamentale” ed è, anzi, “superiore interesse della minore” garantirle “diritti alla bigenitorialità”. A stabilirlo è stato il Tribunale civile di Milano.

Il Tribunale, infatti, ha ordinato all’ufficiale di stato civile di quel Comune di rettificare l’atto di nascita di una bambina indicando entrambi i padri, due italiani, come genitori. La bimba, nata negli Stati Uniti, è stata concepita con fecondazione assistita e maternità surrogata. La qual cosa, in termini profani, significa l’aver attuato un’operazione medica di fecondazione dell’ovulo tramite metodi non naturali, realizzata su di una donna estranea alla coppia o al donatore del seme.

Dunque, al netto di tutto, una bimba nata grazie ad artifici scientifici da una madre che non vedrà mai. Al suo posto, vedrà un secondo padre che non ha avuto nulla a che fare con la sua messa al mondo, se non il desiderio di essere padre unito al desiderio di non esserlo attraverso il concepimento con una donna, moglie o compagna che sia. Padre due però, perché padre uno è colui che ci ha messo gli spermatozoi.

Un traguardo della scienza, o un’aberrazione sociale? C’è chi sostiene le due cose, chi grida al sacrilegio, chi parla di morte dell’etica e dell’estetica, chi plaude all’abbattimento dei muri di una certa morale. Insomma, di tutto e di più a seconda del fronte cui appartiene chi giudica e riflette.

C’è un solo punto fermo in tutto ciò: senza gli sviluppi della ricerca medico-scientifica oggi due uomini non sarebbero mai potuti diventare i genitori di una bimba. La natura e la morale, oggi, si sono inchinate ai traguardi scientifici. Modificandosi. Quel che fino a ieri non era possibile, oggi lo è. E il cambiamento a livello sociale è immenso. È bene o è male? Funzionerà? Le risposte arriveranno, ma nessuno di noi sarà qui a giudicarle.