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“Silvia Romano, lascia stare, và…”

La lettera aperta di Lupo Rattazzi diventata virale sui social

12 maggio 2020 – Quanto vale la vita di un individuo per quanto diverso ed estraneo da noi? E se poi è femmina, vale la pena spendere milioni di euro pubblici per salvarle la vita? E se questa donna parte cristiana per una cooperazione umanitaria in Islam e torna musulmana dopo due anni di prigionia, la sua conversione le fa perdere diritti e dignità? Ognuno risponda per sé, per quel che sa e per come la vede.

La vicenda di Silvia Romano (in foto con il premier Conte al suo arrivo a Ciampino), la cooperatrice riportata in Italia dopo aver passato un anno e mezzo nelle mani di bande criminali keniane e somale, è ancora tutta da chiarire e interpretare. Sui social, fra i tanti, è diventato virale il post pubblicato da Lupo Rattazzi che le ha scritto una lettera aperta. Questa:

Cara Silvia Romano,

tu non sei affatto una eroina e hai un fortissimo debito di riconoscenza verso la Repubblica Italiana, i suoi cittadini e in particolare verso l’Aise,il nostro validissimo Servizio di Intelligence Esterna. Non ho sentito né te né i tuoi genitori fare la primissima cosa che avreste dovuto fare in questa circostanza: esprimere la più profonda gratitudine verso le nostre Istituzioni. Non me ne importa niente che tu ti sia convertita all’ Islam. So invece che hai prodotto gravi danni che sono molto, molto più rilevanti di qualsiasi apporto tu possa avere dato quale ‘cooperante’.

Innanzitutto hai fatto sì che in mano ai criminali sòmali che ti hanno rapito finissero ingenti somme per il tuo riscatto che certamente verranno usate per comprare armi e perpetuare la violenza in quell’area. In secondo luogo hai dato un nuovo ed ulteriore impulso ai rapimenti di cittadini occidentali, e soprattutto italiani, in quella zona.

Prima che partissi per il Kenya annunciando la natura della tua missione, i tuoi conoscenti ti avevano ben avvertito che si trattava di una iniziativa assolutamente spericolata. Te ne sei fregata e questi sono i risultati.

Pensa se ci comportassimo tutti come te, andando in giro nei posti più pericolosi del mondo con la scusa di essere dei ‘cooperanti’, senza prendere alcuna precauzione, ma poi aspettandoci di essere salvati dai nostri Servizi di Intelligence e riportati a casa con i jet di Stato e tutto questo grazie a costosissime trattative a carico di tutti noi cittadini.

Sai cosa sei? Una irresponsabile e una egoista.

Bacia tutti i giorni la bandiera italiana e la generosità del nostro Stato e, ti prego, da ora in poi fai a meno di diventare un simbolo. Sono contento che tu sia viva ma ricordati: tu non sei un simbolo di niente.

Gli eroi e le eroine sono tutt’ altra cosa. Gli eroi sono quelli che hanno rischiato la loro vita trattando in quel verminaio di stato fallito che è la Somalia per salvare la tua. Gli eroi per me sono i piloti del Falcon della CAI che hanno famiglia in Italia e che per andare a riprenderti si arrischiano ad atterrare a Mogadishu dove qualunque bambinetto non vede l’ora di impugnare un Rpg per abbattere un aereo civile Italiano.

Gli eroi sono quelli che in questo periodo in Italia sono al limite della fame perché hanno perso la loro attività a causa della pandemia mentre tu, per la tua irresponsabilità ,hai comportato spese di milioni e milioni di euro ad uno Stato già in gravissime difficoltà finanziarie.

Lascia stare, và!