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Sardine, tonni e squali bianchi

Dal mare alle piazze per sentirsi pesci vivi

23 novembre 2019 – Grazie ai repentini cambiamenti climatici in atto nel burrascoso oceano della politica, si stanno verificando strani e imprevedibili fenomeni lungo tutta la penisola italiana. Le sardine, ubbidendo ad una forza indecifrabile scaturita dal profondo blu internettiano, abbandonano il proprio habitat naturale e sicuro dato dalle profondità marine per riversarsi in banchi numerosi nelle principali piazze delle città.

Un fenomeno di massa inatteso, manifestatosi repentinamente solo pochi giorni fa in quella Piazza Maggiore della dotta Bologna e subito ripetuto e replicato a Modena, poi a Palermo e via così con la previsione di altri banchi numerosi di pesce azzurro che andranno a riempire altre piazze, altri spazi, altri contenitori urbani.

Per fare… nulla, perché le sardine non fanno, stanno lì in piazza, pigiate una contro l’altra a guardarsi in faccia e ad annusarsi per cercare di riconoscersi.

Per dire… nulla, perché le sardine non parlano, si limitano a riportare slogan e a innalzare qualche cartello che il più delle volte riproduce se stesse.

Per andare… da nessuna parte, perché se stai dentro una piazza senza un percorso alle spalle lì resti.

Fuori da ogni metafora, e da ogni menata pseudo intellettuale o fanta politica, le sardine in Piazza Maggiore ci sono andate per tre semplici motivi: 1) per dire a Salvini che non è simpatico e che non lo vogliono; 2) per dire al PD che sono stufi del suo modo di fare politica, così lontano dai veri bisogni delle persone; 3) perché in piazza ci andava un amico/a e siccome poteva venirne fuori un modo diverso per passare la serata, perché non aggregarsi?

Così, come sempre succede in questi casi, l’Italia che non ne può più si spacca in due: chi è pro e chi è contro le sardine. E i partiti politici, impreparati a un tale sommovimento che per giunta è calmo e pacifico, se la fanno sotto dalla paura: Chi sono questi? Da dove sbucano? Che vorranno? Quanto dureranno?

Eravamo abituati a veder scendere in piazza i centri sociali che si scontravano con la polizia e spaccavano tutto; o gruppi di categoria che in piazza ci andavano con le bandiere dei sindacati per chiedere lavoro e pensioni adeguate. Queste sardine, in piazza ci vanno dicendo solo No alla Lega, senza far casino e senza esporre vessilli. Se Salvini vincerà, dovranno giocoforza tornare nel profondo blu. Se perderà, avranno avuto ragione e chissà, magari si evolveranno da sardine a partito politico.

Ma se decideranno di nuotare in quel mare tempestoso che è la politica, dovranno quanto prima rendersi conto che quelle acque sono popolate da grossi tonni e squali bianchi. Veri, mica fatti di cartone!