Argomenti per categorie

Provincia Ancona: un 4 maggio d’ordinaria euforia

Una ripartenza differenziata e con un po’ d’incoscienza

4 maggio 2020 – Ripartenza! Dopo due mesi di quarantena obbligata, crollato il muro invalicabile dei 200 metri da casa per la pipì dei cani, finalmente si può uscire anche solo per passeggiare, correre in solitaria o fare visita parenti. Quel che fino a ieri era vietato da oggi si può, con le dovute cautele, il rispetto delle distanze, l’uso delle mascherine e quel buon senso che non dovrebbe mancare mai per evitare assembramenti (foto di repertorio, RunningMania). Alla faccia del Covid-19 e nonostante i quattro/cinque morti e la quarantina di persone positive che ancora si registrano giornalmente nelle Marche.

Splende il sole, oggi, su tutta la provincia di Ancona. Una splendida giornata dal sapore quasi estivo che odora di libertà ritrovata mista al profumo dei tigli lungo i viali. Così, in un amen, ci infiliamo magliette colorate sopra i pinocchietti, calziamo scarpe comode e via! Gettandoci alle spalle giorni e giorni di segregazione, di sacrifici consumati all’interno delle mura domestiche, di canzoni cantate dai balconi. E passeggiando alteri e un po’ ubriachi per questo senso di libertà ritrovata, ci domandiamo se quegli striscioni alle ringhiere: “andrà tutto bene”, “insieme ce la faremo”, li abbiamo davvero scritti noi. Se davvero, in questi due mesi, abbiamo imparato ad abbracciarci con gli occhi.

Perché in fondo questo è stato capace di fare l’infido coronavirus: insegnarci che possiamo cambiare le nostre abitudini come sostituire un contatto fisico con uno sguardo. Come osservare le distanze e imparare ad ascoltare gli altri a due metri di distanza senza la possibilità di leggergli il labiale perché occultato da una mascherina. Ma non per rispetto del prossimo, non per la sua salvaguardia, bensì per paura. L’egoistica paura di perdere la vita, quella paura che ci ha fatto accettare senza battere ciglio una segregazione forzata che non si era vista neppure in tempo di guerra.

Oggi, sotto questo sole marchigiano che fa tanto bene alla salute e allo spirito delle persone, sono ripartite circa 118.336 imprese che coinvolgono oltre 406.000 addetti. Un movimento incredibile di cittadini e lavoratori cui non eravamo più abituati. E per le strade e le piazze questo incremento di vita è tangibile. E preoccupante. Perché è bastato aprire le porte delle case per far dimenticare a molti prudenza e senso del rischio che si corre nell’abbassare la guardia.

A questo, va aggiunto che le varie ordinanze emesse dai sindaci per regolamentare riaperture e ripartenze non aiutano affatto. Lungo il litorale adriatico alle falde del Conero, ad esempio, da oggi si può passeggiare in spiaggia in solitaria. Ad Ancona lo si potrà fare dal 18 maggio. Alcuni Comuni hanno aperto i giochi per bambini nei giardini pubblici; altri, no. Così come per gli sgambatoi per cani: aperti a Castelfidardo, chiusi a Camerano.

Insomma, una ripartenza all’insegna del caos quella della provincia anconetana. Mentre a Macerata, negli spazi del centro fieristico di Civitanova Marche, continua l’allestimento da parte della Regione Marche degli 84 posti del Covid Hospital, una struttura che forse non verrà utilizzata in questi mesi ma che fa presagire un suo possibile impiego in quella che potrebbe essere una seconda ondata epidemica da coronavirus all’inizio dell’autunno. Andrà tutto bene, ma ancora non è finita.