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Portonovo, una spiaggia a numero chiuso

Così la vuole il sindaco Mancinelli pur di non fare investimenti

Camerano, 7 giugno 2022 – Se andate sul web e digitate Spiaggia di Portonovo, troverete questa descrizione: “Tratto roccioso ai piedi di scogliere frastagliate e caffè all’aperto che vendono piatti locali di cozze”. Viene da domandarsi chi l’abbia scritto, fra una risata e uno sbuffo indignato. Fa un po’ meglio l’associazione Riviera del Conero e Colli dell’Infinito: “Baia completamente immersa nel verde alle pendici del Monte Conero, definita anche Baia Verde per la sua peculiarità di essere completamente avvolta dalla natura”.

La Spiaggia di Portonovo, quella per eccellenza degli anconetani, quella che un tempo (se non ricordo male), rientrava nel territorio di Camerano che la perse in battaglia contro Ancona, è in realtà un luogo bellissimo e unico nel panorama turistico marchigiano. E non solo. Così unico che d’estate tutti gli anconetani, e non solo, vogliono andarci. Così unico che nessuna Amministrazione dorica è mai riuscita a regolare il flusso turistico e la gestione della Baia.

In inverno, la Baia (foto) – che non è un centro abitato – conta ufficialmente un solo abitante (Wikipedia). D’estate esplode di presenze. Tante, tantissime, molte più di quanto sia in grado d’accogliere per come è gestita e strutturata, con l’aggravante di quell’unica via d’accesso e/o di uscita che dalla Provinciale 1 scende ripidamente a zig-zag fino alla piazzetta. Un imbuto naturale che ogni estate diventa un incubo. Alzi la mano chi d’estate è andato in auto a Portonovo e non sia tornato a casa con una multa. Tralascio, di proposito, quanto sia caro un soggiorno quotidiano sulle sue spiagge.

Hanno provato di tutto per gestire i flussi abnormi alla Baia: autobus di linea, posteggi a monte, navette, divieti a destra e a manca senza mai riuscire, anno dopo anno, a risolvere il problema. L’ultima trovata è quella odierna del sindaco dorico Valeria Mancinelli che pare abbia deciso l’afflusso a numero chiuso alla Baia: ogni giorno, arrivati ad un tot di presenze, Portonovo chiude la porta. Se ne riparla domani! Bel modo di risolvere la questione. Un po’ come dire che, dal momento che non sono in grado di gestire e organizzare la Baia in rapporto ai flussi, taglio i flussi e non se ne parla più!

Ci avevano provato anche a Venezia, cara Sindaca, ma poi hanno scelto altre strade. Il gioiello Baia di Portonovo, che per intenderci tale deve restare, ha bisogno d’interventi importanti, di investimenti seri in opere e denari per sistemare le spiagge risicate e rendere fruibili quelle sassose; per ridisegnare il molo vergognoso esistente; per dare la possibilità agli operatori del turismo di organizzare manifestazioni e accogliere meglio i turisti, magari anche con una teleferica.

Insomma, a mio avviso occorre una visione d’insieme che né questa Sindaca né i suoi Amministratori hanno. D’altro canto, un’Amministrazione che da svariati anni prova a diventare Capitale della Cultura senza mai riuscirci la dice lunga sulla visione e sulle capacità di risolvere le questioni. Che restano puntualmente irrisolte.

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