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VALIAMO PIÙ DA MORTI CHE DA VIVI?

Alabama (Usa), 12 marzo 2019 – Se non si stesse parlando di un fatto che da sempre tocca uno dei sentimenti più sacri e profondi di ogni individuo, verrebbe proprio da dire che valiamo più da morti che da vivi.

Almeno, è così a Mobile, Alabama, negli Stati Uniti d’America, dove – notizia diffusa dal sito Al.com – un’agenzia di pompe funebri di Pine Crest è stata condannata a pagare un risarcimento di 12 milioni di dollari alla figlia di una donna di cui ha smarrito le ceneri.

La sentenza emessa ieri, risale ad una vicenda del 2011, quando avvenne il decesso di Cecille Howard Taylor Gardner. La figlia, Shelley Hood, ha intentato causa contro l’agenzia di pompe funebri nel 2017, dopo che per anni aveva chiesto informazioni e cercato invano di ritrovare i resti della madre. Nonostante le continue e reiterate rassicurazioni, l’agenzia di Pine Crest nel 2016 aveva dovuto ammettere di aver smarrito l’urna contenente le ceneri della defunta. Ieri, la sentenza.

Dodici milioni di dollari sono una bella cifra, al cambio sono dieci milioni e 660mila euro. Due volte e rotti la vincita del primo premio alla Lotteria di Capodanno. Roba da cambiarti davvero la vita. Un bel lascito, per quanto del tutto involontario e inconsapevole, da parte di un defunto cremato e… perduto.

Al di là della facile ironia, che non vuol essere per nulla blasfema, resta da domandarsi come possa, un’agenzia di pompe funebri appartenente ad una catena del settore molto diffusa sul territorio, perdersi un’urna cineraria. E, quel che è peggio, tirarla avanti per 6 anni accampando scuse nei confronti degli eredi per la mancata consegna.

In Italia, un fatto del genere non potrebbe mai accadere. Non solo non verrebbe mai pagata una simile cifra per un’urna cineraria perduta, ma quell’urna, per quanto introvabile, in un modo o nell’altro spunterebbe comunque fuori nell’arco di un paio di giorni.