Argomenti per categorie

Pane burro & marmellata

Una striscia quotidiana di riflessione

 

40 ANNI DI GALERA DA INNOCENTE                                                                                                  (rimborsato con 18,5 milioni di euro)

4 marzo 2019 – Gli errori giudiziari negli Stati Uniti questa volta non hanno causato una tragedia, ovvero uccidere un innocente condannandolo ingiustamente alla pena di morte, ma hanno portato a un rimborso milionario.

È rimasto in carcere per quasi 40 anni, condannato per aver ucciso la sua fidanzata e il figlio di 4 anni di lei. Invece è stato riconosciuto innocente e scarcerato. E per i suoi lunghi anni dietro le sbarre, il 71enne Craig Coley verrà risarcito dalle autorità californiane con 21 milioni di dollari (18,5 milioni di euro).

L’uomo ha riconquistato la libertà grazie all’esame del Dna e a indagini aggiuntive. Registrato il lieto fine, la domanda sorge spontanea: possono, 18 milioni di euro, ripagare la perdita secca e totale di 40 anni di vita? La risposta, altrettanto secca, è: assolutamente no! Non lo credo affatto.

Craig Coley aveva 31 anni quando venne sbattuto in galera con addosso un’accusa infamante e una condanna  alla pena di morte. Unica persona al mondo ad essere a conoscenza della propria innocenza. Un macigno enorme da sopportare e portarsi addosso per ben 40 anni rinchiuso nel braccio della morte di una prigione californiana. Con il mondo che ti gravitava intorno, per nulla intenzionato ad ascoltare le tue grida d’innocenza che anelano alla libertà.

A 31 anni un uomo inizia il suo percorso di vita da adulto. Getta le basi per il proprio futuro, qualunque sia la strada intrapresa e la professione esercitata. Magari anche una vita banale, comune a miliardi di individui, come alzarsi ogni mattina presto per andare al lavoro dopo aver baciato la propria compagna. Una birra con i colleghi prima del rientro a casa la sera. La partita di baseball la domenica. Pagare le bollette e godersi i propri figli che vedi crescere e formarsi. Insomma, una vita.

Quella vita che i giudici, grazie ad un errore, hanno negato a Craig Coley. E che neppure dieci miliardi di dollari gli potrebbero restituire. Perché la libertà di un individuo, e la possibilità di esercitare la propria autodeterminazione, non ha un prezzo. Se la perdi, la perdi. Non la recuperi più. Duro il mestiere del giudice, quando si fa carnefice di un innocente. Ma ancor di più lo è quello della vittima che, come in questo caso, oltre alla voce, alla faccia e alla dignità ha perso 40 anni di tramonti assaporati da uomo libero. Chi se ne frega di diciotto milioni di euro!