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Pane burro & marmellata

Una striscia quotidiana di riflessione

“MIO FIGLIO CERTE COSE NON LE FA!”

30 gennaio 2019 – In merito alla notizia pubblicata ieri da Corriere del Conero, riguardante la droga sequestrata dalla Polizia agli studenti che viaggiavano sull’autobus che li portava a scuola in quel di Loreto, mi permetto alcune riflessioni in generale. Partendo dal presupposto che in Italia l’uso degli stupefacenti è un reato e chi lo commette infrange la legge.

Stiamo parlando di minori: ragazzi dai 15 anni in su. Studenti minorenni che prima d’essere scolari sono figli. Ma figli di chi, dal momento che sfuggono in modo così plateale al controllo di genitori distratti, disattenti e superficiali? E studenti di chi, se neppure i professori si rendono conto di avere in classe degli allievi strafatti?

Per carità, mica tutti gli studenti. Solo qualcuno. Solitamente, “i figli degli altri” perché, “mio figlio certe cose non le fa!” A più di una mamma ho sentito pronunciare una frase del genere, mentre il figliolo la guardava con le mani in tasca, le dita strette intorno a uno spinello!

E ho conosciuto più di un genitore che tirava di coca poco prima di andare a prendere il figliolo all’uscita di scuola… Ma si sa, questi sono tempi duri: se non ti aiuti tu, chi ti aiuta?

Esistono le regole. Una di queste dice che non si deve infrangere la legge. Ma le regole non le rispetta più nessuno. Né si insegnano a scuola. Sono diventate un optional: ogni tanto qualcuno le tira fuori ma è molto più divertente ignorarle e trasgredirle. Un’altra regola dice che un genitore deve fare il genitore ed educare al meglio i propri pargoli. Ma educare significa controllare con discrezione, saper dire dei no, mettere dei paletti, non certo dire sempre e lasciar fare, spesso per timore di: “stargli troppo addosso, perdere la sua fiducia, non avere più un dialogo”.

I figli sono i nostri figli, non i nostri amici. I nostri figli sono anche quelli che ieri sull’autobus per Loreto sono stati pizzicati dalla Polizia con hashish e spinelli nello zainetto; probabilmente, gli stessi che una settimana fa hanno vandalizzato lo stesso autobus scardinando sedili e seminando sporcizia tutt’intorno. Sì, ma: “mio figlio no, perché mio figlio certe cose non le fa!