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Pace, amore e fratellanza

Il monumento a John Lennon e il sindaco di Senigallia

Senigallia, 15 luglio 2019 – Lo spunto per la riflessione di oggi mi arriva dalla notizia dell’inaugurazione, due giorni fa a Senigallia, di un monumento dedicato a John Lennon. Un’opera, alta 2,5 metri e intitolata ‘Immagina la pace’, realizzata dall’artista jesina Stefania Ricci e installata al parco che l’Amministrazione comunale ha rinominato “della Pace”.

Un’opera non unica, dal momento che nella forma s’ispira alle piramidi del matematico russo Alexander Golod, e i disegni e le scritte ricordano il celebre ‘John Lennon Wall’ che la città di Praga ha dedicato a Lennon. Ma pur sempre un’iniziativa degna di lode partita da BeatleSenigallia, l’associazione che si propone di divulgare i messaggi di pace, amore e fratellanza che caratterizzavano i testi del quartetto di Liverpool.

Nessuno, meglio di Lennon, ha saputo tradurre in musica e parole tali messaggi. “Imagine” ed “Happy Xmas (War is Over)”, due sue canzoni su tutte tanto per ricordare. Nessuno, meglio di lui, ha saputo catalizzare l’immaginario collettivo del pianeta verso il desiderio di un mondo sano, pulito, uguale e disponibile a tutti e per tutti a prescindere da qualsiasi prescindere.

Monumenti così ben vengano, e non importa in quali città; servono a non dimenticare, toccano le coscienze e ci ricordano chi siamo: ce ne vorrebbe uno in ogni città.

Lo spunto per la riflessione di oggi, dicevo, mi arriva da questa inaugurazione e, nello specifico, da quanto detto dal sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi (foto): “Abbiamo bisogno di simboli di pace e di accoglienza – ha detto il primo cittadino – non di erigere muri al confine dei nostri paesi né di respingere le persone in mare“.

Tutto perfetto, signor sindaco, tutto in sintonia con il momento, il messaggio e il luogo. Senigallia è e deve essere una città di pace e d’accoglienza, dal momento che ha vocazione turistica. E, in quanto tale, attrezzata ad ospitare turisti paganti provenienti da mezzo mondo. Che c’entra il suo richiamo ai muri e al respingimento delle persone in mare? Non mi risulta che Senigallia sia un approdo di scafisti o di Ong internazionali.

Probabilmente, sono argomenti talmente sentiti che infilarli nei discorsi pubblici paga sempre! E, per la gioia dei suoi amministrati, Mangialardi potrebbe ospitare a Senigallia (oltre a quelli che già ha), alcune decine di migranti-profughi-extracomunitari dell’ultima ora così, tanto per dimostrare che non solo è in grado di affermare a parole certi concetti di pace e accoglienza, ma che certi concetti li sa trasformare in azioni concrete.

Siamo tutti bravi e d’accordo nel dire che i migranti in difficoltà vanno aiutati, che non vanno respinti in mare, ma resteranno solo parole sterili e senza senso se non accompagnate da azioni concrete ed organizzate d’accoglienza vera. Dunque, alle dichiarazioni di principio di Mangialardi, e di molti altri sindaci, manca una parte: l’impegno istituzionale, condiviso con i cittadini, per la soluzione del problema. Non hai una soluzione? Allora, meglio tacere!