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Le pillole della domenica di Armando Ginesi

Movida, statua di Montanelli e della Libertà, nuovi focolai Covid, Donald Trump e Melania

14 giugno 2020 – Di tutto un po’, guardandosi intorno e riflettendoci su.  Ecco di seguito le pillole domenicali del professor Armando Ginesi su movida, statua di Montanelli e Statua della Libertà, nuovi focolai Covid, Donald Trump e Melania.

«Vogliamo riflettere un po’, che male non fa? Anzi. Io conosco la movida da tempo, da quando esattamente frequentavo Madrid per impegni professionali. Essa è nata infatti nella capitale spagnola dopo il 1975, anno della morte di Francisco Franco e dell’ascesa al trono di Juan Carlos I. È sorta come movimento sociale ed artistico, ma si è ben presto trasformata (come succede spesso alle organizzazione di puro divertimento mascherate da ideologie), in una manifestazione di vita notturna e gaudente.

Ha avuto la vita a Puerta del Sol e, attraversando la Gran Via, raggiungeva il Paseo de Recoletos, da Piazza Cibeles a Plaza Colòn fino alla Castellana. Io non ne sono mai stato attratto: mi sembrava abbastanza stupido stare in piedi, con un bicchiere di vino “tinto” in mano, a parlare del niente. Preferivo passare le notti madrilene ai tavoli all’aperto del famoso ristorante del Pollo, dove si mangiava ottima carne aviaria cucinata in mille modi, bevendo sidro fatto schizzare da una sacca di pelle caprina, premuta a quindici-venti centimetri dalla bocca. E l’unica movida che ho sempre davvero apprezzato è stata quella del cervello, ma se ne trova sempre meno in giro, un po’ ovunque nel mondo.

A Milano sono scesi i barbari ad imbrattare la statua di Indro Montanelli (foto, Corriere del Ticino), uno dei più grandi giornalisti di tutti i tempi. Ma non voglio offendere i barbari (quelli storici) che erano popolazioni nomadi portatrici pur sempre di loro modelli di cultura e di civiltà. Mentre quelli approdati a Milano hanno sulle spalle solo quantità incommensurabili di crassa ignoranza e volgarità.

All’ingresso del porto di New York si erge, con un’altezza di 93 metri, la famosa Statua della Libertà, eretta nel 1886 quale simbolo della città e di tutti gli Stati Uniti d’America. Dove continuano a verificarsi quasi ogni giorno episodi di mattanza di cittadini di colore. Forse in nome della libertà che gli americani pretenderebbero di imporre a tutti i Paesi del mondo, compresi quelli europei.

A Pechino sono preoccupati: il Covid 19 è ritornato. Ma anche da noi qualche episodio di nuovo focolaio si manifesta. Hanno niente da dire gli “esperti” dello “state tranquilli” e i negazionisti, per i quali il virus neppure esisterebbe e i quasi otto milioni di casi e 423mila defunti nel mondo fino ad oggi sarebbero morti per una banale influenza? Meglio che tacciano.

Donald Trump e la moglie Melania hanno rivisto il loro contratto pre-matrimoniale, modificando le condizioni ereditarie nel caso in cui lui dovesse morire prima di lei (io, fossi Malpelo, girerei con una decina di corni napoletani sotto la giacca come faceva Totò). Comunque in America è frequente, tra ricchi, stendere dei contratti pre-matrimoniali. Tutti matrimoni d’amore, naturalmente».

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