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La ricerca della felicità

Scopo fondamentale dell'umanità

 

LA RICERCA DELLA FELICITÀ                                                                                                                    Scopo fondamentale dell’umanità

21 marzo 2019 – Si è celebrata ieri, 20 marzo, la giornata internazionale della Felicità, voluta dal filantropo Jayme Illien e istituita dall’Assemblea delle Nazioni Unite il 28 giugno 2012: “consapevole che la ricerca della Felicità è uno scopo fondamentale dell’umanità”.

Cosa spinse Jayme Illien a voler istituire una simile giornata? Nel 1980, un orfano venne salvato e raccolto dalle strade di Calcutta, in India, dall’ente di beneficenza  della International Mission of Hope charities di Madre Teresa. In seguito, probabilmente proprio in questi giorni di marzo, quell’orfano venne adottato da una donna bianca americana 45enne: Anna Belle Illien. La donna, dopo l’adozione di Jayme, questo il nome dell’orfano adottato, fondò la Illien Adoptions International, una società di assistenza sociale per minori senza fini di lucro.

Abbiamo mai provato a domandarci cosa sia la felicità? Una risposta l’ha data il Dalai Lama nel suo libro L’arte della felicità. Parrebbe che il segreto sia combattere gli stati mentali negativi, come la rabbia e l’odio, coltivando quelli positivi come gentilezza e generosità.

Secondo gli esperti, invece, basta dedicare anche solo 30 minuti al giorno a se stessi per raggiungere la giusta serenità che contribuisce a farci felici. La felicità umana è una questione seria. Molto più di quanto si possa credere. Le parole chiave per raggiungerla: armonia, benessere economico, salute, rispetto verso il prossimo. E va da sé che è uno stato fisico/mentale soggettivo, saltuario, particolare. E proprio per questo occorre lavorarci seriamente per raggiungerlo.

Il dono di un giocattolo desiderato può far felice quel bimbo che, una volta cresciuto, non riproverà la stessa gioia nel ricevere un regalo di compleanno. La felicità provata nel raggiungere una promozione sul posto di lavoro, non è la stessa provata nel sapere d’essere stato promosso a scuola. La nascita di un figlio, per una madre, è qualcosa che non si può paragonare a nessun altro momento di felicità. Raggiungere il porto di Lampedusa, per un migrante, può significare quella felicità che vale per tutta la vita.

Si fa fatica per essere felici. Si fanno sacrifici enormi per raggiungere un obiettivo, qualunque esso sia. E più fatica si fa, più grande sarà l’esplosione di gioia e la soddisfazione a traguardo raggiunto. Una felicità effimera però, perché tagliato un traguardo ce n’è subito un altro ad aspettarci. Forse, il segreto si nasconde nel saper godere delle piccole cose. Oggi è il 21 marzo, primo giorno di primavera, ed io sono felice perché sono qui a goderne!