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La farsa di Atlantia in Alitalia

Come si può dare fiducia a chi ha fatto crollare il ponte Morandi?

19 luglio 2019 – A leggere certe note stampa, vivendole poi sulla propria pelle nel quotidiano, c’è da rimanere basiti, increduli, letteralmente a bocca aperta e con lo sguardo vacuo perso nel vuoto.

Mi riferisco alla cordata messa in piedi per il salvataggio di Alitalia, la nostra compagnia aerea di bandiera dove, tra gli altri “salvatori”, compare anche Atlantia, la holding di proprietà della famiglia Benetton che fra le varie società controllate annovera anche Autostrade per l’Italia Spa. L’incredulità la faccio spiegare dalle parole dell’assessore regionale Moreno Pieroni che, in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook il 17 luglio scorso scrive:

«Che la coerenza non fosse proprio il punto di forza di questo Governo Lega – 5Stelle si era capito, ma questa volta mi sembra che siamo alla farsa, Atlantia la tanto vituperata holding della famiglia Benetton che doveva essere giustamente cacciata da Autostrade dopo il crollo del ponte di Genova (foto), non solo è rimasta salda al suo posto ma è addirittura entrata in Alitalia come “salvatrice della Patria”, dandogli di fatto ancora più potere. In merito a questa scelta mi piace ricordare una frase di Di Maio, ospite a Porta a Porta, di qualche settimana fa: “Atlantia dentro Alitalia? Andrà a picco, farà precipitare gli aerei” e su questo punto speriamo vivamente non sia uccello del malaugurio. Vorrei capire come farà questo Governo adesso a revocare la concessione delle Autostrade ai Benetton, che lo spieghino a tutti gli Italiani».

Chiaro, no? Moreno Pieroni, oltretutto, ha seguito in prima persona tutte le vicende dei vari cavalcavia sulla A14 crollati, declassati nel tonnellaggio, ignorati di proposito da Autostrade per l’Italia nei Comuni di Castelfidardo e Camerano. Per intenderci, i cavalcavia 167 (Castelfidardo, crollato e poi ricostruito con due vittime), 166 e 164 (Camerano, il primo quello della Conero Frantumazioni di Sandro Baldini che Autostrade, pur di evitare le spese di manutenzione e ripristino, ha declassato nel tonnellaggio da 72 a 12 ton. Il secondo, anch’esso bisognoso di rifacimento della struttura, che porta al depuratore del Comune).

Visto il modo di procedere di Atlantia nel risolvere i problemi di Autostrade per l’Italia, e cioè declassare un ponte anziché rifarlo (cavalcavia 166), o ignorare la manutenzione troppo costosa come nel caso del Morandi a Genova poi crollato con una cinquantina di vittime, non oso pensare come la stessa potrà gestirà Alitalia. Che potrà fare? Camuffare le manutenzioni obbligatorie degli aerei? Declassare la capienza di un Boeing 747 da circa 600 persone a 250 in nome della sicurezza? Sostituire il prosciutto nostrano con quello spagnolo spacciandolo per prosciutto di Parma doc?

Ha ragione l’assessore Pieroni: siamo alla farsa!