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Invertendo gli addendi la somma non cambia

Una persona può vivere con gli organi fuori posto?

10 aprile 2019 – La struttura umana è una macchina perfetta? Lo è, dalla punta dei capelli a quella dei piedi siamo costruiti e rifiniti così bene, con tutti gli organi, i muscoli, i fasci di vasi sanguigni, le ossa, distribuiti al nostro interno in modo così funzionale ed equilibrato nella loro complessità che più approfondisci gli studi del corpo umano, più ti domandi come sia possibile che una tale struttura funzioni così bene nel tempo.

Certo, ogni tanto anche questa macchina perfetta necessita di una revisione, di un tagliando, di un aiutino qui e là ai vari sistemi ‘integrati’, così tanto sollecitati dall’esterno da virus, inquinamento, alimentazione sbagliata. Ma l’equilibrio interno è così miracolosamente perfetto da far sì che si continui a durare nel tempo sempre più. Pur consapevoli che comunque una scadenza la natura l’ha fissata anche per noi.

Si può vivere fuori da questo equilibrio? Razionalmente, no. Invece sì, e la prova arriva dall’Oregon, negli Stati Uniti, dove una donna è morta a 99 anni per cause naturali senza sapere di aver vissuto con molti organi interni invertiti.

Rose Marie Bentley ha donato post-mortem il suo corpo all’Università di Portland, e solo la dissezione del cadavere ha permesso ai medici di fare la scoperta. La donna aveva atrio e ventricolo sinistro del cuore a destra, e aveva invertiti anche fegato, stomaco e intestino.

È stata sempre in buona salute, tranne un cronico bruciore di stomaco, probabilmente dovuto alla sua particolarità. Si è sposata e ha generato cinque figli. La vicenda mi riporta alla mente una delle proprietà basilari dell’addizione in matematica: “Cambiando l’ordine degli addendi la somma non cambia” che, traslata alla nostra struttura fisica interna vorrebbe poter significare: affinché il nostro corpo funzioni al meglio, occorre che gli organi necessari ci siano tutti. poi non è così importante dove siano posizionati.

Un’unica riflessione, al di là delle facili ironie. Chissà quante volte Rose Marie, nell’arco della sua 99ennale esistenza, si è portata le mani al fegato per tentare di mitigare quel cronico bruciore allo stomaco, ignara del fatto che si stava toccando la parte sbagliata.