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Il ritorno di madre e padre

Spariscono genitore 1 e genitore 2

4 aprile 2019 – È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il provvedimento che prevede il ritorno della dicitura “madre” e “padre” sulla carta d’identità dei minorenni al posto della generica “genitori”.

Lo ha reso noto il Viminale. Lo scorso ottobre il Garante per la Privacy aveva dato parere negativo sulla sostituzione dell’indicazione di genitore 1 e genitore 2 con padre e madre nei moduli per il rilascio della carta d’identità elettronica per i figli minorenni. A sollevare la questione era stato il ministro dell’Interno Matteo Salvini e il Viminale si era poi rivolto all’Autorità perché si pronunciasse sullo schema di decreto destinato a riformare la modulistica.

Un ritorno al passato, dunque. O meglio, un ripristino di quel che era sempre stato sin dalla notte dei tempi. Che poi vuol dire sin dal giorno della nascita di ognuno di noi. Al di là di come la si pensi, che si sia tradizionalisti, eterosessuali, omosessuali, o quell’accidente di formula che la scienza, la modernità, l’evoluzione del costume hanno permesso e permetteranno, confesso che genitore 1 e genitore 2 per me erano inconcepibili.

Quando vennero introdotti, guardando in faccia mio padre e mia madre, mi chiesi chi dovesse essere per me genitore 1 e chi genitore 2. Rendendomi conto che, inconsciamente, genitore 1 era mio padre e genitore 2 mia madre. Perché non il contrario? Poi, provai a rivivere la quotidianità del mio vissuto applicandovi le nuove regole: “Genitore 1 mi dai 20mila lire per la benzina che sabato sera devo uscire con la mia ragazza?” E lui, in risposta: “Per me va bene, ma chiedilo a tua genitore 2 che lei sa meglio di me se te li meriti!” Assurdo.

(Versione moderna: “Genitore 1, mi spieghi perché genitore 2 è uguale a te mentre genitore 1 e genitore 2 di Giovanni sono diversi, uno è maschio e l’altro è femmina?”)

Padre e madre, papà e mamma non hanno bisogno di distinzioni linguistiche o di genere, la singola parola, appena la pronunci, dice già tutto. E gli altri? quelli con due padri o due madri, come le risolvono le distinzioni di genere dal momento che neppure la natura va in loro soccorso? Un sentiero impervio, non c’è che dire. Ma se scegli di percorrerlo devi trovarti anche gli strumenti giusti per farlo. E non sempre l’amore è sufficiente.