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Il pessimismo degli operatori turistici del Conero

“Non chiederti cosa il tuo paese può fare per te, chiediti cosa puoi fare tu per il tuo paese”

8 aprile 2020 – Cala, di pochissimo ma cala, la curva dei positivi da Coronavirus a livello nazionale. Buon segno: le restrizioni e le chiusure forzate in casa iniziano a dare i primi esili frutti. E questo non significa certo che vadano allentate, anzi.

S’inizia a parlare della fase 2, quella cioè della ripartenza. Che sarà lenta, difficile, sia per le persone sia per le aziende. Un quadro affatto semplice da gestire. Un quadro dove il Governo, bontà sua, ha messo in campo un totale di circa 700 miliardi di euro sotto varie forme: per le famiglie, gli artigiani, i lavoratori dipendenti, le aziende, la sanità, la scuola.

Una liquidità destinata a far ripartire il Paese. Un prestito agevolato alle aziende, certo, che dovrà essere restituito spalmato in più anni con un tasso d’interesse dello zero virgola… Cosa mai vista prima. Ovvio, la bestia dell’italica burocrazia renderà difficile il percorso un po’ per tutti ma alla fine sarà un aiuto significativo. E per capirlo basterebbe immaginare quel che sarebbe la ripartenza se quella montagna di denaro non fosse disponibile.

Qui, alle pendici del Conero e della sua Riviera (ma il quesito rimbalza lungo tutte le riviere che disegnano le coste nazionali, e sono parecchie), ci si domanda se e quando arriveranno i turisti. Se le famiglie avranno denari da dedicare alle vacanze estive. Se le strutture riusciranno ad accogliere in sicurezza quelli che arriveranno. Più una ventina di altri se… e ma…

Preoccupazioni sacrosante per chi di turismo vive e per chi, come i sindaci delle località balneari, l’afflusso turistico lo deve garantire. Così, il sindaco di Numana Gianluigi Tombolini, dopo averci ragionato su ha proposto – fra tanto altro – la deducibilità fiscale della vacanza, un’idea ripresa dal centrodestra nazionale che l’ha presentata sottoforma di emendamento addirittura al Senato.

Così, il sindaco di Sirolo Filippo Moschella ha proposto i voucher destinati a ristoranti e strutture ricettive, ticket che il potenziale turista acquista oggi a un prezzo scontato e che potrà spendere quando arriverà a Sirolo a stagione turistica aperta.

Idee, iniziative, proposte, avanzate per fare qualcosa di nuovo e diverso con l’obiettivo di affrontare e tentare di risolvere un problema nuovo, fuori dagli schemi e inimmaginabile fino a ieri. Una disponibilità a provarci, almeno, mettendo le idee al servizio della Comunità.

Apriti cielo! Sui social, alcuni operatori turistici si sono scatenati: “ma quale deducibilità dei costi se i turisti non verranno”; “dove li prenderanno i soldi?”; “nessuno acquisterà voucher in anticipo se non avrà la certezza di poterli spendere”… e via su questo tenore arrivando addirittura a proporre di non farla neppure partire, quest’anno, la stagione turistica. Una negatività palese, e spesso ingiustificata, che antepone troppi se e troppi ma all’impegno serio e al sacrificio personale.

I nostri nonni e i nostri padri, per fare grande l’Italia, non si erano mai chiesti se o ma… qualcosa andava fatto e l’hanno fatto, senza sapere se i frutti dei loro sacrifici sarebbero maturati. Torna alla mente la famosa frase passata alla storia pronunciata dal presidente degli Stati Uniti, John Fitzgerald Kennedy (foto), nel suo discorso d’insediamento alla Casa Bianca: “Non chiederti cosa il tuo paese può fare per te, chiediti cosa puoi fare tu per il tuo paese”.