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Il fuoco di Notre Dame de Paris

Con il crollo del tetto e della guglia principale della cattedrale crolla una testimonianza mondiale del cristianesimo e dell’ingegno francese. Che comunque risorgerà

16 aprile 2019 – L’uomo ha impiegato circa 200 anni per costruirla. Il fuoco poche ore per distruggerla. Era un capolavoro dell’architettura gotica dedicato alla Vergine Maria; il monumento più visitato in Francia con oltre 12 milioni di turisti ogni anno.

Qui, Napoleone Bonaparte fu incoronato imperatore; e Giovanna D’Arco venne beatificata. Qui, le messe per la morte dei presidenti De Gaulle, Pompidou e Mitterand. Qui, le reliquie (per fortuna salvate dalle fiamme), della corona di spine e la tunica di San Luigi. La storia della Francia è passata al suo interno per secoli. E neppure la Rivoluzione francese era riuscita a intaccarla, devastarla in molti dei contenuti e paramenti religiosi sì, ma era rimasta integra e fiera a testimoniare la grandezza della Nazione e della cristianità.

La costruzione dell’attuale cattedrale di Notre Dame, letteralmente ‘Nostra Signora’, cominciò nel 1163 sulle rovine di una precedente chiesa dedicata a Santo Stefano e fu conclusa due secoli dopo. Ha una pianta a croce latina e due torri campanarie dove si può salire per una vista panoramica mozzafiato sulla città di Parigi. La sua guglia principale alta 45 metri, che svettava nel cielo e che ieri sera è crollata divorata dalle fiamme, fu costruita nel 1860.

Da ieri sera, e nel volgere di poche ore, questo simbolo della fede e dell’ingegno umano, orgoglio di un’intera Nazione e riferimento religioso per tutti i popoli del mondo è stato in gran parte distrutto dal fuoco. Per capire la portata del disastro, è come se a Roma avesse preso fuoco San Pietro.

Verrà ricostruita Notre Dame, certo, il presidente della Francia Macron ha detto che già da oggi inizierà la raccolta fondi. E il mondo intero parteciperà alla sua ricostruzione. Ci vorranno una trentina d’anni almeno, ma non sarà più la stessa cattedrale dell’altro ieri. Le capriate in legno che reggevano il tetto, andate completamente a fuoco, non saranno quelle che hanno assistito all’apoteosi di Napoleone. Saranno ricostruite identiche, ma sarà un altro legno.

Il miliardario francese Francois Pinault inizia a dare il buon esempio e traccia la strada: ha donato 100 milioni di euro per ricostruire Notre Dame. Lui, che è fondatore di Kering, il gigante del lusso che controlla Gucci e Balenciaga, sposato con l’attrice Salma Hayek, non ci ha pensato su più di tanto. Se lo può permettere, certo. E non è questo il modo per guadagnarsi un posto in Paradiso, Pinault lo sa, ma è comunque un buon modo per iniziare la ricostruzione.