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Ieri le Sardine, oggi i Pinguini

E domani? Avanti, c’è posto!

25 novembre 2019 – Il popolo italiano – la gente, le persone – (quello ormai senza Patria e sovranismo, senza industrie, senza lavoro, senza identità rappresentata; quello stufo delle “contraddizioni in termini” e delle “scissioni ideologiche interne pro-poltrona” o di una classe dirigente politica inadeguata; quello delle tasse al 65%, di Equitalia e dei creditori non pagati dallo Stato; quello delle pensioni a 500 euro al mese e degli stipendi a 800; quello dei porti chiusi e dei porti aperti; quello dei ponti crollati, delle frane e smottamenti con vittime annesse, dei terremotati cronici; quello che aspetta un anno e mezzo per una tac; quello che crede ancora nella Chiesa o nel Comunismo; quello che non va più a votare; quello che tira in ballo il Fascismo quando non ha più argomenti, o il neo colonialismo extracomunitario che ruba lavoro, spaccia droghe, occupa le abitazioni…), ha deciso, dal basso, di scendere in piazza per far vedere che c’è, per lottare e per dire che un altro mondo, un altro modo, è possibile!

Già, sarebbe stato bello se… fosse andata così. Invece, così non è. Il movimento “spontaneo” delle Sardine è stato creato ad hoc per scendere in piazza e dire un NO secco al nemico Salvini e subito, tack!, gli amici di Salvini hanno replicato creando ad hoc il movimento de I Pinguini. Immediatamente dopo, sui social è iniziata la conta: “Siamo arrivati a 100mila iscritti”…; “Noi siamo molti di più”…; “Noi abbiamo rappresentanti in tutte le regioni”…; “Noi pure, anzi anche all’estero!” Seguita dalle angherie e dalle epurazioni: “Tu sei della Lega, che ci fai in questo gruppo?, se non te ne vai ti banno!”…; “I Pinguini quando hanno fame si pappano anche le Sardine, attento a te!

Ecco, noi italiani siamo questo, siamo fatti così. Nonostante ci crolli tutto addosso, e chi ci governa pensi solo a durare senza risolverci i problemi, quando scendiamo in piazza siamo capaci di ridurre tutto sul piano dello scontro fazioso. L’ennesimo derby Juve-Inter. Del tutto incapaci di un’idea comune, di una lotta comune per stringerci a coorte e per far valere, una volta per tutte, i nostri sacrosanti diritti di cittadini.

Non c’è un solo italiano, oggi, che sia pronto alla morte. Neppure oggi che l’Italia chiamò! E questo, i nostri politici l’hanno capito da tempo. Non resta che aspettare la nascita del prossimo movimento spontaneo e inconcludente che, ovviamente, nascerà dal basso con il nome di un qualche animale. C’è talmente tanta fauna a disposizione, non avrà che l’imbarazzo della scelta!