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I lofiformi, festeggiano San Valentino?

Il maschio della specie è capace di un’immensa prova d’amore

Camerano, 14 febbraio 2023 – Oggi è la festa degli innamorati, credo lo sia per tutti i generi di coppie possibili e immaginabili: uomo-donna, uomo-uomo, donna-donna, accompagnati, fidanzati, sposati, conviventi, separati in casa… Tutto purché ci sia l’amore, anche quando non c’è ma si fa finta ci sia; anche quando ce n’è troppo e si fa finta sia normale.

Inutile star qui a parlare d’amore, non c’è spazio sufficiente su questa pagina. Ogni coppia – a prescindere da come è formata – si viva il suo e amen. Con qualche distinguo. Mi sono sempre domandato se e come le coppie in crisi festeggino San Valentino. Poi, magari, non lo festeggiano affatto. Può coesistere l’ipocrisia con l’amore all’interno di un rapporto di coppia? Penso di sì. Anzi, ne sono convinto, perché l’ho visto di persona. Ma è anche dimostrato dalla cronaca: prima festeggiano San Valentino poi lui l’ammazza per gelosia: l’ennesimo femminicidio.

Già, le donne, l’altra metà del cielo. Figlie, mogli, madri, nonne, vittime di un sistema maschilista che per millenni le ha relegate in un ruolo di secondo piano, private di diritti sacrosanti, ritenute non in grado di fare certi lavori, di ricoprire certi ruoli, specialmente man mano che si saliva nella scala gerarchica: della politica, del lavoro, del management. Poi sono arrivate le suffragette, la concessione del voto, il movimento femminista, e qualcosa è cambiato. Ma quel tetto di cristallo persiste ancora qui e là.  

Di certo, in un rapporto di coppia può coesistere l’egoismo. Più spesso quello dell’uomo che prima di tutto pensa a se stesso, incapace di accettare il fatto compiuto che una donna, la sua donna, non sia una sua proprietà. Capita nel genere umano, ma in natura non sempre è così. Ci sono casi, come nei lofiformi – pesci abissali (foto) – dove è il maschio a fornire una prova d’amore immensa.

In molte specie lofiformi, il dimorfismo sessuale è marcato: i maschi non sono più lunghi di 1 cm, mentre le femmine raggiungono i 20 centimetri. Al momento dell’accoppiamento, questi minuscoli maschi si attaccano al corpo della femmina e danno inizio a un processo di fusione del tessuto cutaneo, alla fine del quale il maschio è diventato parte integrante della femmina al punto da dipendere da lei per nutrirsi. A volte, per il resto della vita.

Incredibile. Non esiste sulla faccia della terra un uomo capace di tanto. Ma non esiste in nessun’altra specie animale, per via della forte risposta immunitaria che genererebbe la fusione (rigetto degli organi). Invece, quel centimetro di maschio nei lofiformi dimostra di amare così tanto la sua femmina al punto da fondersi con il suo corpo per la vita.

E come succede nella stragrande maggioranza delle coppie sposate, è comunque la femmina a gestire e dosare i viveri destinati al maschio che l’ha scelta. E lui, da lei, accetta qualsiasi genere di cibo, anche senza sale, senza zucchero, senza burro, tutto bollito e niente fritti!

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