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Eurogames il giorno dopo

Com’è difficile replicare certi successi della Tv

20 settembre 2019 – La prima puntata (registrata) di Eurogames, andata in onda ieri sera su Canale 5 con la conduzione di Ilary Blasi e Alvin – arbitro principale Jury Chechi – non era altro che il tentativo di remake del celeberrimo Giochi senza Frontiere trasmesso dalla Rai fino alla fine degli anni ’90. Un tentativo che, per quello che ho visto, forse sarebbe stato meglio non fare.

I venti anni trascorsi fra l’ultima puntata di Giochi senza Frontiere e la prima di Eurogames, si sono fatti sentire parecchio per tutta una serie di motivi. Anche perché durante il ventennale è cambiata la realtà socio-politica, il contesto dei giochi/competizione, la mentalità della gente, il modo di fruire la tv e il modo stesso di fare televisione. Insomma, è cambiato un po’ tutto.

Si è passati da una media di circa 12 milioni di telespettatori Rai a serata (con picchi fino a 20 milioni) ai 3 milioni di Mediaset (tanto ha raccolto ieri sera Canale 5, e per gli standard odierni non è affatto poco)). Jury Chechi non ha certo l’aplomb dell’arbitro svizzero Guido Pancaldi, e va detto che neppure i due presentatori hanno retto il confronto con quelli del passato che rispondevano (fra i tanti) ai nomi di Enzo Tortora, Ettore Andenna, Maria Teresa Ruta.

Lasciamo stare i giochi anche perché, belli o brutti che siano stati, erano uguali per tutti e quando ti misuri con lo stesso metro il più bravo eccelle sempre a prescindere dall’attrezzo o dal meccanismo.

A fare la differenza in negativo, occorre dirlo con l’onestà del telespettatore che subisce le dinamiche televisive, c’è stato anche lo spezzettamento della trasmissione dovuto alle troppe interruzioni pubblicitarie. Certo, Mediaset è gratuita, vive (e prospera) di pubblicità, ma tutte quelle interruzioni non fanno altro che togliere pathos alla gara abbassando di molto il coinvolgimento di chi guarda. Eppoi non c’è più il bello della diretta. Eurogames è registrato, e non è la stessa cosa.

In conclusione, Eurogames nel suo complesso non mi è piaciuto. Per quei vecchi telespettatori come me, precisini, professionalini, nostalgici del fatto bene e del poco ridanciano, il confronto con Giochi senza Frontiere non ha retto per nulla. Per i giovani telespettatori invece, non viziati da paragoni impossibili, forse è stato anche divertente. Per saperlo basterà aspettare gli ascolti della seconda puntata. Che non so se seguirò: mi scoccerebbe veder vincere ancora la Germania!