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Due miliardi di persone senza farmaci

Per quasi un terzo della popolazione mondiale curarsi è un miraggio

14 maggio 2019 – Il pianeta Terra è abitato da oltre sette miliardi persone. Per due miliardi di queste, l’accesso ai farmaci è un miraggio. Nel 2017 tre milioni di minori sotto i 15 anni sono morti per la mancanza di accesso a farmaci di base e a vaccini. A denunciare una tale condizione è Oxfam-Action che lancia un appello per ridurre le inaccettabili diseguaglianze nell’accesso ai farmaci a livello globale.

In una nota Oxfam sottolinea il costo insostenibile sia per i singoli che per gli stati dove esiste un sistema sanitario nazionale: «800 milioni di persone ogni anno spendono il 10% del bilancio familiare in spese sanitarie, e per 100 milioni di persone queste spese sono così elevate da farle piombare in una condizione di povertà estrema».

L’accesso alle cure è un problema anche per molti cittadini italiani. Basti pensare ai costi del trattamento per l’epatite C. Nel 2016, spiega Oxfam, sono stati riscontrati nel Paese 600 mila casi e solo 70 mila di questi, nel 2017, sono stati trattati con i farmaci più efficaci introdotti nel 2013.

Una situazione, si precisa, che ha spinto l’Italia a trattare con le Case produttrici per raggiungere un costo sostenibile per le casse pubbliche e poter curare più pazienti. Oxfam chiede all’Italia, nell’anno della ricostituzione del Fondo Globale per la lotta all’Aids, alla Tubercolosi e alla Malaria: «di mantenere l’impegno nella lotta contro queste malattie, aumentando gli stanziamenti verso il Fondo Globale».

Presi come siamo quotidianamente dalle nostre faccende e problemi personali, tendiamo a dimenticare in fretta che certe malattie – spesso considerate superate o debellate – continuano invece a minacciare la nostra salute. Quando i media spengono i riflettori sui casi di Aids, Tubercolosi o Malaria, non significa che queste malattie non siano più una minaccia per le persone.

Siamo talmente bombardati di notizie, immagini e catastrofi d’ogni genere, che tendiamo a rendere ordinario lo straordinario, normale l’anormale, fortunato il tragico. Un’assuefazione che appiattisce la nostra capacità di recepire i pericoli, che ci porta ad abbassare la guardia – o a guardare da un’altra parte – facendoci perdere la misura reale dei rischi che corriamo. La salute è un bene primario, un diritto inalienabile per tutti gli esseri umani. E i farmaci contribuiscono a salvaguardarla. Inaccettabile che a due miliardi di persone venga negato questo diritto.