Argomenti per categorie

Divide et impera nella mediocrità

In politica vale tutto e il suo contrario

4 settembre 2019 – Ferie terminate, torna Paneburro&marmellata. Con talmente tanta carne al fuoco che non so da dove cominciare. Appena il tempo di mandarla in vacanza, questa striscia/editoriale, che ecco cadere il Governo gialloverde: per colpa di Salvini, per colpa di Di Maio, per colpa di Conte, per colpa della Merkel, per colpa di Macron… Ognuno scelga la versione che più gli aggrada, o che meglio soddisfa la personale visione delle cose o la singola coscienza.

I matrimoni oggi, si sa, durano poco. In politica, non sono mai durati tanto. Probabilmente perché sono tutte unioni di convenienza: si sta insieme per la poltrona, per 15mila euro mensili più bonus e benefit, per la pensione dopo 5 anni di ‘resistenza’. Tanto, alla fine, il Paese non lo governano i politici di turno – quelli cioè che arrivano, stanno lì un po’ di mesi a giocare a deputato/senatore e poi decadono – ma i burocrati sconosciuti che durano una vita e lavorano negli uffici di Montecitorio (deputati), Palazzo Madama (senatori), Palazzo Chigi (governo), Quirinale (Presidente della Repubblica), lui sì, con le maiuscole.

Una pletora di funzionari scafati che conoscono a fondo regole, meccanismi e sofismi di ogni ufficio, e che per questo destinati a fare da tutori ai nuovi politici appena insediati e digiuni quasi di tutto in merito alla macchina della politica. E si sa, chi insegna ed è bravo, porta il proprio allievo dove vuole.

Oggi, sta per nascere il nuovo Governo giallorosso bypassando le elezioni. Per il bene del Paese, perché la Costituzione lo consente, perché c’è una finanziaria da far quadrare, per far entrare dalla finestra chi è stato sbattuto fuori dalla porta, perché mille provvedimenti aspettano di essere affrontati per non far collassare il Paese… Ognuno scelga la versione che più gli aggrada, o che meglio soddisfa la personale visione delle cose o la singola coscienza.

In politica vale tutto e il suo contrario. Questo, i politici lo sanno benissimo o lo imparano in fretta. E in sostanza alla fine fanno quel che gli pare. Nel bene e nel male. Al popolo danno giusto un contentino e, quando cambia lo schieramento al potere, i nuovi arrivati se possono demoliscono quel poco di buono fatto dai predecessori. Tanto, e questo i politici lo sanno benissimo o lo imparano in fretta, gli italiani non hanno nessuna voglia di scendere in piazza a protestare, o di scendere a Roma per prenderli tutti a calci nel sedere. Divide et impera si coniuga benissimo nella mediocrità, sia di chi sta ai vertici sia di chi sta alla base.