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Caspita, Cospito, che Cuspide!

Uno sciopero della fame contro lo Stato e le Istituzioni

Camerano, 6 febbraio 2023 – Diventa esponente dell’associazione terroristica Fai-Fri, Federazione anarchica informale-Fronte rivoluzionario internazionale; metti una bomba alla sede del Ris dei carabinieri al Parco Ducale di Parma, e pazienza se non esplode per un difetto; consegna tre pacchi bomba: uno al sindaco di Bologna Sergio Cofferati, uno al sindaco di Torino Sergio Chiamparino, un terzo all’impresa che effettua lavori in un Centro Identificazione ed Espulsione per immigrati.

E visto che con gli esplosivi ormai ci stai prendendo gusto, fai esplodere due bombe temporizzate in una caserma dei carabinieri a Fossano, e pazienza se non riesci a ferire i militi; fai esplodere di notte tre ordigni confezionati con chiodi e bulloni nel parco pubblico della Crocetta a Torino, poi minaccia di farli esplodere anche di giorno. In ultimo, per chiudere in bellezza, fai un attentato sparando a un ginocchio all’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi.

Fai tutto questo e avrai camminato per anni, dal 2005 al 2012, nelle scarpe e nella testa di Alfredo Cospito (foto), l’anarchico che sta monopolizzando le prime pagine dei giornali nazionali mandando fuori di testa esponenti politici del Governo e il Governo stesso. L’anarchico che da mesi porta avanti uno sciopero della fame per chiedere, per lui e gli altri criminali rinchiusi nelle carceri di massima sicurezza, l’abolizione del regime del 41 bis perché: “disumano”.

L’anarchico che, chissà come diavolo ci sarà riuscito, ha mobilitato migliaia di suoi pari in tre quarti del mondo che, con attentati alla cosa pubblica e privata, manifestazioni violente, cortei non autorizzati, chiedono a gran voce la sua liberazione e l’abolizione del 41bis in almeno cinque lingue diverse.

Caspita! Una vera spina nel fianco questo Cospito. Una vera Cuspide (la punta di una lancia), conficcata nel profondo ideologico delle masse esagitate, del Governo esasperato, dei leader anarchici del mondo ai quali non pare vero di avere finalmente una scusa per attaccare il sistema e far danni a destra e a manca.

Neppure il leader radicale Pannella, ai suoi tempi, con i suoi famosi scioperi della fame era riuscito a fare il casino messo in piedi dalla vicenda Cospito che, per la cronaca, ha annunciato di non avere nessuna intenzione di smettere lo sciopero del cibo e che anzi, smetterà anche l’assunzione degli integratori che attualmente lo tengono in vita.

A decidere delle sue sorti, e sul 41 bis sì, 41 bis no, ci penserà la Magistratura. Ed è scontato che lo Stato non possa scendere a patti con simili personaggi, pur impegnandosi a garantirgli tutte le cure del caso.

Però, c’è sempre un però. Come quello di Vincenzo, un muratore sessantenne che in un bar di Camerano durante la pausa pranzo, toccando l’argomento ha detto: «Visto il curriculum del signor Cospito, e visto che la sua scelta dello sciopero della fame è una sua libera scelta, e visto che può contare sull’assistenza medica gratuita (a tanti comuni mortali quest’assistenza non è garantita), per quanto ne so può tranquillamente continuare nel suo personale sciopero, nel suo personale show. Lo faccia fino in fondo, però, dal momento che ci crede così tanto: non penso che la società si dispiacerà d’avere un bombarolo e un attentatore in meno».  

Caspita che Cuspide, questo muratore!    

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