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Capaci, Palermo, 23 maggio 1992

Lenzuola bianche ai balconi mischiate al bucato steso al sole

23 maggio 2020 – Ventotto anni dopo, era il 23 maggio 1992, siamo qui a ricordare la strage di Capaci dove morirono, per mano della mafia, il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Un attentato deciso da Cosa Nostra per bocca e mente di Totò Riina e braccio armato di Giovanni Brusca che azionò personalmente il detonatore radiocomandato.

Un attentato voluto da Riina e dalla commissione provinciale di Cosa Nostra come ritorsione e vendetta per gli ergastoli comminati ai mafiosi nel Maxiprocesso del gennaio 1992. Per la verità, gli attentati dovevano essere tre: quello a Falcone, quello al ministro della Giustizia di allora Martelli e quello al presentatore Maurizio Costanzo. Com’è andata a finire lo sappiamo tutti.

Oggi, nella Giornata della legalità, Maria Falcone, sorella del magistrato, ha invitato istituzioni ed italiani ad esporre sul balcone un lenzuolo bianco (foto by pocket news.it). Il Covid-19, quest’anno, ha reso impossibile lo svolgimento di manifestazioni pubbliche e cortei come ormai avveniva da anni ovunque. E così è stato, Sedi istituzionali e privati cittadini hanno accolto l’invito della signora Maria ed hanno esposto i drappi bianchi a migliaia.

Tutto molto bello, un gesto simbolico per le istituzioni che così confermano l’impegno al contrasto di ogni forma di criminalità; e per i cittadini, che così dimostrano quanto tengano alla legalità e che non hanno dimenticato. Un rito, quello delle lenzuola ai balconi, che in alcuni casi ha visto stendere il drappo bianco mischiato al resto del bucato steso al sole ad asciugare. Quasi una contaminazione fra il quotidiano e il sacro. Come a dire, magari in modo inconscio o forse per caso, che il lenzuolo va bene e che vale la pena esporlo per un giorno ma senza tante cerimonie perché, alla fine…

Perché alla fine la mafia, e cosa nostra, la ‘ndrangheta, la camorra, la sacra corona unita sono ancora lì, più ricche e più forti dello Stato. Più scaltre, ciniche e veloci nel fare affari illeciti e approfittare delle disgrazie che capitano ai poveri cristi come in questi tempi di coronavirus. Capaci, le mafie, illimitatamente, di prestare denari a strozzo, rilevare attività in difficoltà, controllare le piazze di spaccio, corrompere chiunque pur di arrivare alla meta.

E questo da anni. Da quasi sempre. Nonostante il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, nonostante Peppino Impastato, Pippo Fava, Piersanti Mattarella solo per citare quattro nomi fra le oltre 900 vittime cadute per mano della mafia. Nonostante le lenzuola bianche ai balconi che, sia chiaro, vanno messe. Sempre! Anche mischiate al bucato, che importa, perché alla fine vuoi vedere che la coscienza popolare riuscirà laddove non è riuscita quella dello Stato e dei suoi tanti martiri? Puoi ammazzare oltre 900 persone, ma non puoi annientare la coscienza consapevole di 60 milioni di persone.

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