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Brexit e Coronavirus

Due notizie che lasciano il Mondo col fiato sospeso

Camerano, 1 febbraio 2020 – Sono le due notizie più seguite oggi nel Mondo, ognuna fine a se stessa, senza collegamento fra loro se non per l’importanza che rivestono nell’immaginario collettivo: la Brexit e il Coronavirus.

Brexit  

Da ieri a mezzanotte il Regno Unito ha definitivamente smesso di far parte dell’Unione Europea. Un Ciaone grande così che per realizzarsi ha impiegato sette anni: risale al 2013 il primo referendum popolare indetto sul tema. Un addio spiegato da semplici parole: “L’UE ha imboccato una strada e un indirizzo che va da tutt’altra parte rispetto alle nostre esigenze e aspettative”. Più chiaro di così!

Un addio, sul versante inglese, che ha registrato il mugugno degli scozzesi che avrebbero voluto restare in Europa, difficoltà alle frontiere irlandesi e perplessità da parte dei tanti italiani che risiedono e lavorano in Gran Bretagna. Un addio, sul versante europeo, caratterizzato dal timore – mai confessato ufficialmente, peraltro – di un possibile effetto domino su altri Paesi comunitari scontenti di come si muove la dirigenza dell’Unione.

Chi ci guadagna? Difficile dirlo adesso. Mi sono sempre domandato che ci stesse a fare il Regno Unito nell’UE. Ha una moneta fortissima, una vocazione indipendentistica da sempre, poco avvezza ai lacci e lacciuoli europei. Sta a vedere che si può vivere anche senza l’Unione Europea senza affogare per forza. Almeno, senza l’attuale Unione Europea.

Coronavirus

Un problema serio, serissimo. Una Pandemia che alla fine interesserà parecchie Nazioni perché l’incubazione del virus dura circa due settimane e, dal momento che si trasmette da uomo a uomo attraverso le mucose, i contagi possono avvenire senza che il portatore del virus sia a conoscenza d’essere infetto.

Una Pandemia che, senza diffondere inutili allarmismi, non è altro che una peste assimilabile a quella che colpì l’Europa del 1300 e che causò milioni di morti. Con la differenza che oggi siamo nel 2020 e la medicina moderna ha tutti gli strumenti per combatterla, bloccarla, guarirla là dove è possibile se riconosciuta per tempo. La Cina, dopo un primo momento omertoso, sta facendo l’impossibile per mettere in quarantena le città (foto Agi.it), chiudere aeroporti, costruire nuovi ospedali da mille posti letto nell’arco di dieci giorni.

Gli scienziati di mezzo mondo, dopo aver isolato il virus, stanno lavorando per scoprire un vaccino capace di bloccarlo. Una corsa contro il tempo che ricorda quella vittoriosa messa in campo ai tempi della Sars. L’uomo ce la farà anche questa volta. Perché lo spirito di conservazione della specie, e i mezzi che ha a disposizione, riusciranno ad aver ragione del virus. Certo che, nell’epoca di internet, i social non aiutano. Le fake news abbondano nel profondo blu e sono tanti i pesciolini che ci cascano. Meglio attenersi alle notizie ufficiali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e a quelle emanate dall’Unità di crisi nazionale.