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John Williams: un viaggio epico attraverso le colonne sonore della storia del cinema

L'orchestra Pergolesi celebra il genio musicale di John Williams, accompagnando la narrazione di una storia toccante legata alla Seconda Guerra Mondiale

Fabriano, 16 maggio 2024 – Ci sono colonne sonore universalmente conosciute che sono entrate nella storia del cinema; colonne sonore attraverso le quali è possibile esplorare mondi fantastici e rivivere momenti epici tratti da alcune delle storie più amate dal pubblico del grande schermo, da Harry Potter a Salvate il Soldato Ryan, da E.T l’Extraterrestre a Jurassic Park, per non parlare di Star Wars.

Il denominatore comune di queste opere è John Williams, vincitore, tra l’altro di 5 premi Oscar. Dopo il tutto esaurito registrato al Teatro Pergolesi di Jesi, in occasione della chiusura della XXIII edizione del Festival Pergolesi Spontini, l’orchestra Pergolesi, dell’omonima scuola musicale jesina, ripropone l’originale spettacolo che coinvolge in questo caso anche il coro Vox Nova di Fabriano – che ha promosso e organizzato la serata – il Coro dei Fabrianesi e la Corale Santa Cecilia di Fossato di Vico.

Nell’evento che andrà in scena sabato 18 maggio al Teatro Gentile di Fabriano l’orchestra sinfonica Pergolesi, sarà diretta dal maestro Stefano Campolucci, la figura e l’opera del compositore americano sarà raccontata, grazie anche ai testi e alla voce narrante di Sergio Cardinali.

John Williams infatti è uno di quei maghi della musica il cui lavoro ha incantato il mondo del cinema per decenni, i suoi brani sono diventati parte integrante della cultura popolare e hanno reso memorabili alcuni dei momenti più iconici nella storia della settima arte.

Sarà un concerto speciale che attraverserà l’eclettica carriera musicale del compositore stautunitense che, per il suo approccio alla musica da film, definito neoclassico dalla critica musicale, è stato accostato allo stile tardoromantico di Korngold, ma anche a Wagner (basti pensare all’impiego del letmotiv associato ai personaggi principali) e a Holst per l’uso delle orchestrazioni e per quel senso di grandezza e di avventura che evocano molte delle sue partiture.

Ma la serata sarà anche l’occasione per apprezzare la straordinaria maestria di Williams nel catturare l’essenza emotiva di ogni narrazione, nelle diverse sfumature, nei diversi contesti e di tradurla in musica.

Così, incastonato nel cuore di questa serata, accanto alle colonne sonore epiche e travolgenti entrate nella storia della musica da film, ci sarà anche un momento particolarmente toccante, dedicato ad una delle partiture con cui il compositore americano vinse l’Oscar nel 1993: Schindler’s list.

In questo quadro verrà raccontata anche una parte significativa della nostra d’Italia. La storia poco conosciuta di centinaia di migliaia di soldati italiani che, dopo l’8 settembre 1943, furono detenuti nei campi di prigionia dai nazisti e che lasciarono la loro vita in quelle tragiche circostanze. Gemma Manoni racconterà la storia di suo padre, Luigi, reduce da quei campi di prigionia che riuscì, forse proprio grazie alla musica e ad un violino, raccolto tra le macerie di un edificipo bombardato, a sopravvivere all’orrore. Si tratta di un violino famoso, a suo modo, poiché è stato suonato in diverse circostanze e in manifestazioni ufficiali (ad esempio dal sindaco di Firenze Dario Nardella) per accompagnare il racconto che la signora Manoni ha condiviso sulle tragiche vicende belliche che hanno accompagnato molti italiani.

Un violino che, nella serata conclusiva del Festival Pergolesi Spontini, sarà suonato dalla solista Serena Cavalletti. Se è vero che il teatro è essenzialmente finzione, questa volta in teatro sarà un oggetto drammaticamente reale, con la sua storia materiale, a raccontare, a dare vita e voce ad una vicenda che ha toccato milioni di persone: il violino del lager. 

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