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Ritardi Cig Artigiana, Cna Marche pronta alla mobilitazione

Insieme ai sindacati dei lavoratori: “La situazione è drammatica, solo il 25% delle richieste sono state erogate”

Ancona, 9 luglio 2020 – La Cna è a sostegno dei circa 39.000 lavoratori e di circa 10.000 imprese artigiane marchigiane che stanno aspettando la cassa integrazione artigiana di aprile, per un importo superiore ai 30 milioni di euro (oggi liquidati soli 6 milioni di euro). La drammatica situazione venutasi a creare per migliaia di dipendenti delle aziende artigiane, ancora in attesa di ricevere l’integrazione salariale con causale Covid-19 del mese di aprile 2020, è probabilmente l’emblema del preoccupante stato in cui versa il sistema degli ammortizzatori sociali in Italia.

I lavoratori sono quasi tre mesi che non ricevono alcun pagamento e addirittura le imprese più sensibili a questa situazione stanno cercando di attenuare il disagio economico dei propri dipendenti anticipando il Tfr (trattamento di fine rapporto).

Ancona – Qui e sotto, due momenti della conferenza stampa Cna Marche di questa mattina

In questo momento, nella Regione Marche sono necessari 30 milioni di euro per onorare il pagamento dell’assegno ordinario Fsba per il mese di aprile, è stato effettuato da parte del Governo il pagamento della prima tranche per un importo pari a 6 milioni di euro, il 20% circa di quanto necessario.

Il sistema Cna che sostiene la bilateralità (Ebam) e quindi il Fondo di Solidarietà Bilaterale dell’Artigianato (Fsba), ha dimostrato nelle scorse settimane di essere pronto ed organizzato per erogare con sollecitudine ai lavoratori le risorse quando sono messe a disposizione dal Ministero. Tant’è che per lo scorso mese di marzo i 248.644.611,00 euro messi a disposizione alle 14:20 del 26 giugno, dopo appena 27 ore (ore 17:00 del giorno successivo) erano già stati versati nei c/c dei dipendenti delle imprese socie.

«Ma ora la situazione è drammatica – ha comunicato Cna Marche questa mattina in conferenza stampa – Solo il 20-25% delle richieste sono state erogate e quotidianamente stiamo contattando le migliaia di nostre imprese per chiedere se i loro dipendenti abbiano ricevuto o meno ciò che gli spetta».

Le stesse imprese che hanno fatto tutto il possibile per sostenere di tasca propria le difficoltà dei loro collaboratori (anticipando buona parte del loro tfr), in una situazione di difficoltà economica e di liquidità. E questo perché c’è un rapporto sintonico, simbiotico e sinergico tra l’artigiano e il suo collaboratore. Il Ministero ha modificato il modello di rendicontazione delle ultime risorse messe a disposizione (248 mln) e Cna sta aspettando altrettante risorse per arrivare a liquidare in settimana almeno il 50/60% degli aventi diritto.

«Siamo alle prese con la “giungla della burocrazia”, con decreti che sostituiscono altri decreti, circolari tardive e non sempre esplicative, con interpretazioni che aumentano le incertezze operative. Da parte nostra c’è stato tutto l’impegno per garantire alle imprese nostre associate, con una puntuale e intensa attività, che i loro dipendenti fossero tutelati dall’ammortizzatore sociale Fsba, attivando tutte le procedure previste dall’iter istruttorio di riferimento, è pertanto inammissibile che ci si ritrovi in questa situazione».

L’unico dato incoraggiante è che dopo i 357 mln di marzo e le richieste di aprile lievitate a 676 mln, a maggio le richieste sono scese a 217 mln, ovvero circa 1/3. «Ci appelliamo anche da qui ai Ministri Catalfo e Gualtieri che hanno firmato il decreto 34 – ha detto Cna in conclusione – ovvero i 2 miliardi di euro per il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali, affinché rimuovano tutti gli ostacoli e ci consentano di soddisfare le legittime richieste delle nostre imprese e dei loro dipendenti».

 

redazionale

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