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Emergenza personale nella Polizia di Stato

Sindacati chiedono interventi urgenti per garantire la sicurezza dei cittadini e dei poliziotti. A rischio il controllo del territorio, il pronto intervento, attività investigative e amministrative

Ancona, 13 maggio 2024 – Al 31 dicembre 2023, le carenze organiche complessive della Polizia di Stato ammontavano a 10.271 unità, pari al 9% della dotazione organica prevista dalla legge, risultante dalla differenza tra una dotazione organica pari a 109.408 unità e una forza effettiva pari a 99.137 unità.

Questi sono dati ufficiali del Dipartimento della pubblica sicurezza, una situazione che riverbera anche nella nostra provincia in virtù del fatto che le assegnazioni di nuovi agenti sono poche a fronte di tanti pensionamenti, si rileva un saldo negativo di n.59 poliziotti in meno a fine 2024 nei vari Uffici della provincia. Per dare un’idea della gravità della situazione, mettendo insieme i 59 poliziotti, è come se nel 2024 i Commissariati di P.S. di Jesi e Fabriano chiudessero e le proiezioni del 2025 e 2026, sono peggiorative.

«Denunciamo da anni – spiega il segretario del Silp Cgil, Vincenzo Talmile gravi carenze organiche che non riguardano solo la Questura, ma interessano anche i Commissariati di P.S. distaccati della provincia e i reparti di specialità quali la Polizia Stradale, della Polizia Postale, della Polizia Ferroviaria, della Polizia di Frontiera Marittima ed Aerea oltre che il XIV Reparto Mobile, presidi di sicurezza indispensabili a garantire quotidianamente il controllo del territorio, la prevenzione dei reati e le attività investigative oltre che l’adeguata assistenza al cittadino».

«Al fenomeno della carenza di personale, spiega Talmi – si unisce peraltro all’elevata età di gran parte del personale, che attualmente supera la media dei 50 anni».

Un ulteriore elemento di gravità conseguente a questa situazione, sono i carichi di lavoro sempre maggiori a cui devono far fronte, sempre meno poliziotti, che li espongono ad uno stress continuo a cui si aggiunge la contrazione dei diritti quali riposi e ferie negati, che limitano la serena vita familiare dei poliziotti.

Per non sembrare venali evidenziamo che da un anno i Poliziotti e le Poliziotte, che hanno sopperito al maggior impegno con il lavoro straordinario, sacrificando ulteriormente la propria vita familiare, del quale aspettano da un anno il pagamento. A ciò si aggiunge la frustrazione generata dalla certezza di una impunità pressoché totale di chi delinque e la continua gogna mediatica a cui loro malgrado i lavoratori e le lavoratrici di polizia si trovano a dover far fronte, volendo il Governo risolvere problematiche sociali, scaricando il peso della loro assenza, generando un odio contro la divisa.

Al di là degli slogan e della vicinanza a parole, registriamo nei fatti scarsa attenzione per il comparto sicurezza: oltre agli straordinari ed indennità autostradale non pagate da oltre un anno, si constatano zero assunzioni straordinarie, quelle ordinarie non coprono i pensionamenti, risorse inadeguate per il rinnovo del contratto di lavoro che le lavoratrici e i lavoratori in divisa aspettano ormai da oltre 850 giorni.

Facciamo appello alla comunità civile, ai cittadini che presi dagli innumerevoli problemi quotidiani, si accorgono di quanto sia grave la situazione allorquando necessitano di sicurezza, perché i ladri gli sono entrati in casa o subiscono atti di violenza o quando necessitano di passaporto.

Facciamo appello alle associazioni, alla politica locale, regionale e ai parlamentari di riferimento del nostro territorio affinché facciano la propria parte a tutti i livelli per esercitare pressione nei confronti del Parlamento e del Governo in modo che la Polizia di Stato possa continuare ad essere, nella nostra provincia, sicuro punto di riferimento per i cittadini e garantire gli elevati standard di sicurezza ai quali questi sono abituati.

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