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Caso Aquarius: l’ipocrisia di Madrid e Parigi

Spagna e Francia criticano pesantemente la scelta del Ministro Salvini sulla chiusura dei porti italiani. La Merkel getta acqua sul fuoco. Un bieco conformismo che dovrebbe far vergognare la Moncloa, L’Eliseo e l’UE

Da decenni, ormai, assistiamo in Europa ad una vera e propria farsa messa in atto dalle Nazioni nei confronti dell’accoglienza ai migranti extracomunitari, o rifugiati che dir si voglia. Tutti pronti all’accoglienza, tutti in prima linea nello slancio umanitario, ma solo a parole. Nei fatti, tutti felici e contenti di poter scaricare sull’Italia l’incombenza con la scusa che è la Nazione più vicina all’Africa.

Da decenni, si specula sulla pelle dei migranti. E qualcuno ci fa pure un sacco di soldi. Italiani compresi. Con almeno quattro governi di centrosinistra e un paio di centrodestra incapaci di affrontare la questione in modo efficiente e risolutorio.

Un gruppo di migranti appena sbarcati sulle nostre coste (foto da Primo piano Molise)

Tutti pronti, in Europa e nel Mondo – Vaticano compreso – a dire che i migranti vanno soccorsi, accolti, perché sarebbe disumano il contrario, perché si è sempre fatto, perché non si possono chiudere gli occhi di fronte alla disperazione, alla fame, al pericolo di vita di popoli che scappano dalle guerre e dalla repressione. Tutto sacrosanto, tutto maledettamente vero, purché a mettere in pratica questi principi umanitari e cristiani sia qualcun altro.

Per decenni l’Italia ha permesso nel sud – e ancora permette – lo sfruttamento ignobile degli extracomunitari nelle piantagioni di pomodori, arance, mandarini, grazie al caporalato e alle moltitudini di “neri”, che pur di sopravvivere accettano uno sfruttamento da schiavi. Una realtà del tutto ignorata da coloro che gridano e puntano il dito contro chi dice basta agli sbarchi. Per loro, quel che conta è salvare i naufraghi, chi se ne frega di come vengono trattati e sistemati una volta accolti. Chi se ne frega se diventano spacciatori al soldo delle mafie.

Gino Strada fondatore di Emergency

Un problema spinoso, non c’è dubbio. Un problema che si protrarrà nel tempo, questo è sicuro. Un problema senza soluzione, perché è troppo grande il flusso di persone che si muove per entrare in Europa. Neppure Gino Strada, il fondatore di Emergency, ha saputo rispondere all’Annunziata quando, su mezz’ora a Rai 3, la giornalista gli ha chiesto quale fosse secondo lui la soluzione al problema.

L’Italia è stata lasciata da sola ad affrontare gli sbarchi. Da anni. Mettendo in piedi una porcata d’accoglienza dietro l’altra. Ci hanno speculato tutti: cooperative, proprietari di hotel in difficoltà, mafie varie, delinquenza comune. Generando nel Paese e nelle città un senso di rifiuto e paura verso questi accolti dalla pelle nera che pisciano sui monumenti, ciondolano per strada, vendono droga e lasciano rifiuti ovunque. Può anche non piacere ai soliti buonisti, ma la realtà è questa. È anche questa.

Migranti sugli scogli di Ventimiglia respinti in Italia dalla gendarmerie francese

La Francia? La Francia fa i suoi comodi. Non accoglie nessuno. A Ventimiglia spara sui migranti che vorrebbero passare la frontiera; prende chi ce la fa e lo riporta in Italia. Rifiuta l’accoglienza a una donna incinta come a Bardonecchia, lasciando che muoia di stenti pochi giorni dopo a Torino.

La Spagna? La Spagna alza muri come a Melilla e picchia a sangue i migranti che provano a scavalcarli.

La Germania? I tedeschi sono furbi. La Merkel ha accettato di accogliere i migranti. Tanti. Ma se li è scelti con cura fra i siriani in fuga dal regime: gente diplomata, laureata, bravi artigiani. Di neri, neppure uno.

Il “muro” eretto dagli spagnoli a Melilla

Per decenni gli italiani hanno accolto, perché gli italiani non sono razzisti, hanno un cuore, conoscono la sofferenza. E per questo non si sono tirati indietro. Senza tener conto, però, che nel frattempo nel Mediterraneo sono arrivate le Ong (organizzazioni non governative), con navi che battono bandiera olandese, tedesca, inglese, che vanno a prendere i migranti al largo della Libia d’accordo con gli scafisti trafficanti di esseri umani, per prenderli a bordo e scaricarli in Italia. Solo in Italia. E per soldi.

Così per un sacco di tempo, finché in Italia il governo è cambiato. Ministro dell’Interno è diventato Matteo Salvini che, a proposito della nave Aquarius, per la prima volta da decenni a questa parte ha detto no all’attracco nei porti della penisola. Apriti cielo!

Spagna e Francia, unanimi, lo hanno insultato. Non rendendosi conto che così facendo insultavano tutti quegli italiani che per anni hanno accolto e continueranno a farlo. Proprio loro, Nazioni civili e umanitarie che alzano muri di nove metri, picchiano i migranti, gli sparano, non li accolgono e li lasciano morire di stenti. Se c’è qualcuno che deve vergognarsi, sono proprio loro. Presidente della Francia Emmanuel Macron, si vergogni! Dolores Delgado, ministra della giustizia spagnola, si vergogni! Gabriel Attal, portavoce di En Marche il partito di Macron, si vergogni!

Avete davvero un cuore umanitario? Allora accettate l’offerta di Salvini: domani ognuno di voi, nel proprio Paese, si prenda in carico qualche migliaia di migranti. L’Italia sarà ben lieta di portarceli.

E per sgomberare il campo da ogni possibile illazione sia chiaro, questo editoriale non vuole acclamare l’operato del ministro dell’Interno italiano. Vuole sottolineare l’ipocrisia e la supponenza di alcuni Stati europei – Unione Europea compresa – che da troppo tempo si fanno beffe degli italiani.