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Un altro murales a Camerano in ricordo dei medici del dopoguerra

Inaugurato a Fuor di porta fa il paio con quello di D’Addario e Ola

Camerano, 3 aprile 2022 – Un altro murales per omaggiare i personaggi più rappresentativi di Camerano, posizionato sempre su uno schienale di una delle panchine nell’area denominata Fuor di porta, a Camerano.

Dopo quello inaugurato lo scorso 21 novembre, dipinto da Riccardo Marchiseppe e raffigurante l’artista scultore Salvatore D’Addario e Floriano Macellari da tutti conosciuto come Ola, l’anima del Bar Bosco di Camerano, in mattinata è stato inaugurato un secondo murales raffigurante un pezzo della storia cittadina.

Yuri Falzetti ha dipinto, questa volta, un tributo ai medici cameranesi del dopoguerra: Giuseppe Iannaci, Mario Bernardi, Francesco Trabalza, Piero Gambini, Giancarlo Mancinforte, Duccia Santini e Federico Ferroni. Un tributo a loro, attraverso un murales, che vuole rappresentare un ringraziamento diretto ai medici dell’epoca e a tutti quelli che sono venuti dopo.

Alla cerimonia inaugurale odierna erano presenti Fiorenzo Santini, uno dei promotori dell’iniziativa, il sindaco Oriano Mercante, familiari e pochi cameranesi.

Una cerimonia che ha avuto una coda poco piacevole sui social, con un commento che riportiamo di seguito a firma Carla Barchiesi che, sulla sua pagina Facebook, ha reso pubblica una censura inaccettabile di un suo pensiero.

Scrive la Barchiesi:    

Scrivo nella mia pagina, perché almeno qui non potranno cancellare i miei commenti intesi come libera espressione di pensiero. A Camerano, mio paese natale e attuale, ci sono vari gruppi, tra i quali la Pro Loco ed altri. Li vedo scorrere davanti con foto e commenti per i quali non partecipo mai perché non mi attraggono né incuriosiscono. Uno scempio però mi ha catturata, e l’ho commentato… per vedere poi, di lì a poco, togliere il mio commento.

Ora nella mia pagina voglio palesarlo… Nella terrazza di Camerano… la famosa” For d’Porta” che ancora ricordo nella mia infanzia con le aiole e la camminata di ghiaia, ci sono panchine. Nello schienale di esse, sono stati ritratti personaggi noti di Camerano, tra i quali l’amato Ola, e medici che hanno contraddistinto la mia infanzia… tutte persone che hanno varcato la grande soglia e per le quali nutro sentimenti di rispetto.

Ora vengo al punto… Non mi verrebbe naturale sedermi nelle panchine ed appoggiare la schiena in pieno relax, la vedrei una forma di irrispettoso sacrilegio, sicuramente un mio punto di vista e non verità assoluta. Ho scritto quindi che ho visto trasformare For d’Porta in un cimitero con lapidi in itinere. Di lì a poco il mio commento è scomparso, pura evanescenza. Amo il mio paese, che mi ha vista nascere e crescere, accolta nelle serate quando tornavo da Ancona e mi immettevo nel suo viale in salita, ho dato voce pubblica ad un mio pensiero, pur essendo abituata a un bisbigliare e vociferare alle spalle da sempre, veder togliere questo mio pubblico punto di vista mi ha sconvolta e fatta arrabbiare di brutto. Comunque, concludo scrivendo e urlando a gran voce: Toquinho sei un SFIGAT’”.

 

redazionale

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