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Scoppia il caso dei dehors in centro paese

I commercianti e gli esercenti del centro non sono più disposti a pagare una doppia tassa per l’occupazione del suolo pubblico durante la festa del Rosso Conero. Sul tema, interrogazione urgente presentata al sindaco da Lorenzo Rabini di Operazione Futuro

Camerano. Prima o poi doveva succedere. I commercianti e gli esercenti titolari di un negozio o di un locale in centro, con l’arrivo della primavera sono entrati in subbuglio. Un’ebollizione, per la verità, che si trascina e ripete da parecchi anni. Puntuale come il “ribollir dei tini” di carducciana memoria, che poi nel paese del Rosso Conero ci casca proprio a pennello.

Spieghiamo. Come capita ovunque nel mondo, anche a Camerano ogni anno con il sopraggiungere del bel tempo gli esercenti dei locali fanno domanda per avere uno spazio esterno, una struttura dove ricevono i clienti all’aperto dunque, in particolar modo, bar, ristoranti, caffetterie, pizzerie, gelaterie, ecc. Nel mondo, per convenzione, lo chiamano dehors.

Camerano – Piazza Roma

Funziona così: siccome chiedi di occupare uno spazio pubblico esterno al tuo locale, dove accogliere i clienti solitamente con tavolini e sedie, il Comune ti fa pagare una tassa detta Plateatico (risalente, per dovere di cronaca, al periodo feudale, ndr). Tu paghi il Plateatico e per un certo periodo, solitamente dalla primavera alla fine dell’estate, puoi “arredare” lo spazio che hai avuto in concessione e accoglierci i tuoi clienti. Alla scadenza della concessione temporanea smonti tutto e se ne riparla la primavera successiva.

Va così ovunque tranne che a Camerano. Già, perché a Camerano, ai primi di settembre, c’è la sagra del Rosso Conero, una festa da anni appaltata come organizzazione alla Pro loco. Dura tre giorni, e in quei tre giorni la Pro loco prende letteralmente possesso di tutto il centro storico. Tutto il centro, compresi i dehors degli esercenti i quali, per poterli tenere operativi nei tre giorni della sagra, devono versare un ulteriore obolo agli organizzatori della festa.

Camerano – La folla in Piazza Roma durante la scorsa edizione della sagra del Rosso Conero

Paghi l’obolo? Tieni il dehors operativo. Non lo paghi? La Pro loco ti obbliga a smontarlo per tutta la durata della festa. Ma come? tuonano inviperiti gli esercenti, io il Plateatico per l’occupazione di quello spazio l’ho già versato al Comune per tutta la stagione, perché, per i tre giorni della festa del Rosso Conero devo versare altro denaro e, per giunta, a un ente terzo rispetto al Comune?

A volerla guardare con occhi malefici, ma neppure poi tanto, la vicenda ricorda certi comportamenti da profondo sud, dove il pizzo, il ricatto e le imposizioni ingiuste appartengono a un modo di fare cosiddetto mafioso. Perché non esiste che tu, Comune, sei complice di un tale abuso e, in modo omertoso – non intervenendo a cambiare le cose – permetti alla Pro loco un simile comportamento.

E se gli esercenti cameranesi lo pensano ma hanno timore ad esternarlo, per paura di chissà quali ritorsioni, allora lo scriviamo noi. Anche perché abbiamo parlato con diversi titolari dei locali interessati e tutti hanno manifestato lo stesso disagio. «Se vuoi – è in sintesi il loro pensiero – posso partecipare con un contributo volontario e spontaneo all’organizzazione della festa, ma non esiste che tu mi obblighi al versamento di una quota prestabilita da te, pena la rimozione del dehors».

Lorenzo Rabini, capogruppo di Operazione Futuro a Camerano

Un disagio e un malessere che è stato colto anche da Lorenzo Rabini, capogruppo di Operazione Futuro in Consiglio comunale, che ha presentato una interrogazione urgente al sindaco proprio su questo tema. «È ora di far chiarezza anche sulla gestione di queste strutture temporanee e sulla loro validità anche durante la festa del Rosso Conero – scrive Rabini nella sua interrogazione – evitando guerre tra persone che invece dovrebbero essere tutte coinvolte nel successo stesso della manifestazione, ed è per questo che ritengo opportuno un incontro al più presto tra tutte le parti attive, oltre alla eventuale necessità di apportare, se ci fosse bisogno, modifiche regolamentari necessarie inerenti la gestione della festa. È importante la tutela e la valorizzazione di questo evento, ma è altresì importante la tutela delle nostre imprese commerciali».

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