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Pescara – Hotel Rigopiano, 23 indagati

Sotto quella valanga restarono intrappolati per sempre anche Marina Serraiocco e Domenico Di Michelangelo, genitori del piccolo Samuel, unico sopravvissuto fra i marchigiani

La Procura di Pescara ha notificato 23 avvisi di garanzia per la vicenda dell’Hotel Rigopiano sotto il Gran Sasso, travolto da una valanga lo scorso gennaio, in seguito al sisma che investì il centro Italia.

Una vista dall’alto dell’Hotel Rigopiano sommerso dalla slavina

Le vittime furono 29, di cui sette marchigiani. Fra gli indagati, l’ex prefetto di Pescara Provolo (trasferito a Roma da poche settimane), il presidente della Provincia Di Marco, il sindaco di Farindola Lacchetta e numerosi dirigenti pubblici.

L’albergo era rimasto bloccato a causa delle intense nevicate e non si reperì una turbina spazzaneve per consentire l’evacuazione degli ospiti.

Domenico Di Michelangelo e Marina Serraiocco, i genitori del piccolo Samuel rimasti sepolti sotto la slavina dell’Hotel Rigopiano. 

Il 18 gennaio si verificarono tre scosse e, nel pomeriggio, un’enorme valanga si staccò dal monte Siella. Solo 11 i sopravvissuti. Fra questi c’era anche Samuel, il ragazzino di sette anni che abitava ad Osimo con i suoi genitori: Marina Serraiocco e Domenico Di Michelangelo, entrambi periti sotto la valanga.

La Procura di Pescara, guidata da Massimiliano Serpi e dal sostituto Andrea Papalia, ipotizza i reati di omicidio e lesioni plurime colpose avverso tutti i componenti la catena dei soccorsi: dagli indagati della prefettura al Comune di Farindola.

 

redazionale

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