15 Mag Nuova scuola media Castelfidardo: la versione dei fatti di CO.ED. srl
L’impresa edile fa la sua cronistoria sulla spinosa vicenda. Marco Tiranti chiede lumi sugli 800mila euro per la palestra dell’Itis spariti dal bilancio
Castelfidardo, 15 maggio 2022 – Per far luce sulla controversia sorta tra il Contrente CO.ED. srl., ed il Beneficiario Comune di Castelfidardo, in merito alla spinosa vicenda della nuova scuola media, il procuratore speciale della CO.ED. Srl, geometra Giovanni Cancellaro, ha inviato in redazione quella che è la cronistoria dal loro punto di vista degli accadimenti. La pubblichiamo integralmente, pur rendendoci conto della sua complessità. Ma, proprio per questo, crediamo ne valga la pena. Scrive la Co.ED. srl:
“Il 31/05/2021 l’ing. D. L. sospende i lavori dal giorno 31/05/2021 sino a che l’ente non avrà ricevuto l’autorizzazione sismica in variante del progetto strutturale del prefabbricato;
La sospensione avviene per verifica su dettagli strutturali non corrispondenti dopo riunione negli uffici comunali dove l’impresa suggeriva una variante in corso d’opera, senza fermare i lavori in quanto le opere eseguite erano adeguate alle eventuali modifiche; come poi in effetti è risultato essere. La preoccupazione riscontrata era legata ad un errore del software di calcolo che riportava i setti verificati senza indicare la problematica nelle quantità di acciaio. Tra le motivazioni della sospensione è riportata una diversa altezza utilizzata, differenza assolutamente irrisoria ai fini del calcolo;
Il 12/07/2021 la CO.ED. dà riscontro alla nota del Comune Prot. 0011805 del 27/05/2021, trasmettendo gli elaborati aggiornati relativi alla struttura prefabbricata, ossia in soli 42 giorni naturali e consecutivi.
Il 16/07/2021 Il Comune con Determina T n. 03/336 del 16/07/2021 procede all’affidamento servizio di verifica della progettazione variante progettuale all’ Ing. Roberto Giacchetti, con una determina per altri 6.000,00 euro, azione superflua, in considerazione del nutrito gruppo di tecnici con elevata capacità professionale già incaricati a tale compito; per i quali sono stati stanziati oltre 100’000,00 euro nell’appalto con la nostra impresa, da sommare a quelli spesi per gli incarichi del progetto inziale (considerato l’importo si presume oltre mezzo milione di euro).
Il 18/10/2021 a oltre 3 mesi dalla ns. consegna avvenuta il 12 luglio. Il Comune approva una semplice verifica preventiva della progettazione dell’Ing. Roberto Giacchetti;
Il 28/09/2021 la CO.ED., suo malgrado e a grave danno, a mezzo PEC della sezione fallimentare del Tribunale di Nocera Inferiore, apprende la dichiarazione di fallimento della società mandante, alla quale la CO.ED. Srl aveva già versato oltre 150.000,00 euro in acconto dei lavori a farsi. Al tal riguardo la Stazione Appaltante è stata prontamente avvisata per le vie brevi dalla scrivente;
Il 17/12/2021 la CO.ED. trasmette al Comune la richiesta di revoca dello stato di sospensione cantiere, la concessione di proroga dei termini contrattuali e la contabilizzazione dei lavori eseguiti; a dimostrazione “che era l’impresa e non il Comune” a sollecitare un’apatica, inutile ed incomprensibile lungaggine decisionale che bloccava i lavori. Nella richiesta era compresa una proroga del termine contrattuale di almeno 10 (dieci) mesi naturali e consecutivi, tenendo conto del lasso di tempo trascorso dall’ultimo verbale di sospensione del 31/05/2021 (sette mesi), imputabile all’Amministrazione, e del sopraggiungere dei mesi invernali più rigidi, la contabilizzazione ed il pagamento degli importi maturati sino alla data di sospensione in virtù degli oltre 45 giorni trascorsi e come previsti per legge.
Il 03/01/2022 a seguito dei numerosi solleciti scritti e verbali dell’impresa CO.ED. viene finalmente redatto il Verbale di ripresa dei lavori n.02 definendo la ripresa dei lavori effettivi a partire dalla data del 17/01/2022 e fissando come nuovo termine contrattuale per l’ultimazione dei lavori il giorno 28/08/2022;
I lavori riprendono in modo corposo effettivamente il 17/01/2022, ma a distanza di circa un mese l’ente sospende la fornitura (a loro carico) dell’energia elettrica indispensabile alla prosecuzione dei lavori, ma l’impresa non ne fa uno strumento, e nella volontà di andare avanti a tutti i costi si munisce di generatori a scoppio a proprio carico.
Dopo vari incontri avvenuti presso la Casa Comunale e ultimi colloqui intercorsi anche con il legale dell’ente, con il quale era stato convenuto la quantificazione degli incrementi subiti e la proposta risolutoria con compensazione delle partite, la CO.ED. trasmette lettera il 22/03/2022 nella quale quantifica sommariamente i costi sostenuti e da sostenere a seguito del sopraggiungere dei fenomeni straordinari e imprevedibili che sono in discussione a livello globale a partire dagli ultimi mesi del 2020, dai quali si registra un eccezionale aumento dei prezzi con una vertiginosa impennata dei costi sulle maggiori materie prime, tra cui quelli siderurgici determinando un’alterazione dell’equilibrio contrattuale.
il 25/03/2022 e il 28/03/2022 rispettivamente prima la D. L. e poi il Comune lamentano un andamento, a loro avviso, e senza presupposti, pregiudizievole al fine del buon esito del cantiere.
Da parte della scrivente la principale preoccupazione è stata sempre quella del buon prosieguo dell’appalto, dando sempre dimostrazione di ogni sorta di disponibilità come quanto pronunciato nella propria missiva del 29/03/2022, ossia, di volersi accollare i 42 giorni successivi alla sospensione n.02 del 31/05/2021, o alla rinuncia al recupero delle spese generate per il fermo cantiere, oppure alla rivalsa del S.A.L. disciplinato dagli artt. 4 comma 7, 5 e 6 del contratto di appalto che, secondo i calcoli doveva essere pagato alla CO.ED. S.R.L. entro il 10/12/2021. Dopo la ripresa dei lavori del 17/01/2022 l’esecutore ha continuato a maturare nuovi costi e lavorazioni sul cantiere in essere pur non ricevendo nulla dopo più di un anno e mezzo di appalto, e senza alcuna garanzia da parte dell’Ente se non missive su missive sulla seconda sospensione.
La scrivente ha sempre dato sostegno e tutto quanto necessario per le richieste chiarificatrici prevenute dall’esaminatore designato dalla S. A. Considerato che tutta la questione verte su un mero errore numerico risultante da parte di un programma di calcolo e ritenendo il tutto superfluo, l’esecutore ha sempre manifestato la volontà di non sospendere i lavori ma optare per varianti in corso d’opera.
Ancora nella fase precontrattuale per il cambio dei soggetti dovuta al fallimento della mandante, ha comunque dimostrato la prontezza a risolvere ogni quanto necessario a chiedere chiarimenti, pur ricevendo dalla stazione appaltante parziali o sterili riscontri, addirittura pretendendo il rilascio di nuova polizza definitiva per la sottoscrizione del nuovo contratto senza però provvedere allo svincolo della precedente emessa per lo stesso appalto e con gli stessi estremi. L’ente era tenuto a riformulare il contratto per il cambio delle figure partecipanti, della D. L., e del R.U.P., cosa che non ha mai inviato.
Abbiamo solo sopportato un’incomprensibile avversità nei nostri confronti, che, anche nei primi tempi dall’avvio dei lavori, si manifestava anche con sprezzanti giudizi durante i sopralluoghi dell’allora direzione lavori, la quale apostrofava i lavoratori con l’aggettivo maiali.
Sembra che quanto successo con noi, sia già avvenuto con la precedente impresa. Sarà perché c’è chi, a tutti i costi, non vuole quest’opera? Perché forse dei dirigenti/impiegati comunali sono legati all’opposizione? O, forse, addebitando tutto all’impresa serve a nascondere e/o deviare dall’effettiva responsabilità dei dirigenti, o chi per essi? Lo vedremo nelle opportune sedi dei tribunali preposti, con il nostro legale Nicola Senatore che ha già dato prova della sua professionalità in Consiglio di Stato”.
Palestra dell’Itis di Castelfidardo
Sul tema, in qualche modo entra anche Marco Tiranti, consigliere comunale fidardense che, oltre a parlare della nuova scuola media, introduce un’altra problematica: gli 800 mila euro destinati alla costruzione della palestra dell’Itis di Castelfidardo tolti dal bilancio.
Dice Tiranti; “Questa settimana abbiamo assistito all’ennesimo arresto per le strutture scolastiche di Castelfidardo, dopo il fermo dei lavori della scuola media per la risoluzione del contratto con la ditta titolare dell’appalto, voluta dall’Amministrazione comunale.
Questo atto arriva tardi, considerando da quanto tempo il cantiere è fermo e tutte le criticità che probabilmente erano già insite nel progetto. Si sottolinea, in questo caso, un passato consiglio condiviso dal consigliere Enrico Santini alla Giunta Soprani di ricominciare con un nuovo progetto.
Oggi si viene a conoscenza di un’ulteriore beffa proveniente dalla Giunta provinciale di Ancona: sono stati tolti dal bilancio gli ottocento mila euro destinati alla costruzione della palestra per l’istituto professionale Itis di Castelfidardo. Tale opera ora è stata messa nei bandi della regione Marche finanziabili con fondi PNRR, ma purtroppo se il bando non verrà approvato avremo finito le strategie e le modalità di raccolta fondi, e addio palestra.
Il rammarico è che questo atto è stato deciso dalla Provincia un mese fa, e la politica fidardense ha taciuto. È inevitabile pensare come i politici di Castelfidardo non sappiano svolgere il proprio ruolo, anteponendo l’interesse personale a quello della collettività fidardense. Scopriremo se questa ipotesi è vera controllando gli incarichi che l’ente provinciale assegnerà nei prossimi mesi, o le varie candidature alle prossime elezioni politiche.
La richiesta che voglio fare al presidente della Provincia è di conoscere i criteri con i quali si sono tolti dal bilancio alcuni progetti, soprattutto nel caso di Castelfidardo che all’attivo aveva solo questa iniziativa.
Come iscritto al Partito Democratico, chiedo alla segreteria provinciale chiarimenti su quanto è stato deciso nel consiglio provinciale. I cittadini di Castelfidardo non meritano un trattamento così penalizzante, abbiamo bisogno di questa infrastruttura per i nostri ragazzi e l’istruzione non può essere messa dopo gli interessi di partito o, peggio, ancora dopo quelli personali di qualcuno. Il fatto che siamo un partito democratico dovrebbe ricordarci che certe scelte politiche dovrebbero essere condivise all’interno dei vari organismi”.
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