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Moschella: “È ora di fare chiarezza sulle vicende Marcucci–Taffetani e Bar Oasi”

In ballo c’è la restituzione di una porzione della piazza comunale ai presunti proprietari o, in alternativa, un risarcimento da 3 milioni di euro

Sirolo, 5 maggio 2023 – “Sulle vicende Marcucci – Taffetani e Bar Oasi è ora di fare chiarezza, con i fatti e le carte processuali”. A dirlo è il sindaco di Sirolo Filippo Moschella che ripercorre di seguito l’iter delle vicende elencate in premessa.

«In data 28 maggio 2021 il Comune ha ricevuto la richiesta, da parte del legale del sig. Marco Marcucci, di restituzione dell’area della piazza di circa 280 metri quadri accanto all’Oasi Bar, in cui vi erano delle abitazioni, di cui una appartenente al nonno, interessate da una frana negli anni ’50 e demolite dal Genio Civile in quegli anni per mettere in sicurezza l’abitato e garantire l’incolumità dei cittadini; oppure il risarcimento danni di 1 milione di euro, più 1 milione di euro per il mancato godimento.

Sirolo, Piazzale Marino (foto, Mondointasca)

Successivamente il Comune ha ricevuto analoga richiesta da parte dei signori Taffetani, con domanda di risarcimento danni pari a 1 milione di euro totali. Di fronte a richieste di tal genere, senza precedenti, rivolte al Comune e quindi a tutti i cittadini, che riguardano la piazza principale comunale di primario interesse – continua Moschella – l’Amministrazione comunale avrebbe dovuto rispondere accetto e rinuncio alla piazza e pago i danni? Dopo 70 anni? Sulla base di quale diritto evidente? E se dopo Marcucci e Taffetani si fossero presentati altri richiedenti che cosa avrebbe dovuto fare il Comune?

Il Comune non può rinunciare o negoziare su un bene che appartiene al suo patrimonio ed è indisponibile come la propria piazza, la piazza di tutti i cittadini. L’Amministrazione ha ritenuto perciò, non avendo altra scelta, di difendere l’interesse collettivo dei cittadini, rispetto alla pretesa dei singoli privati di prendersi la piazza e vedersi risarcire i danni, respingendo le loro richieste.

Per tutta risposta i signori Marcucci e Taffetani hanno invece voluto portare la vicenda in tribunale chiedendo la condanna del Comune alla restituzione dell’area e al risarcimento dei danni milionari, costringendo il Comune a difendersi per tutelare l’interesse di tutti i sirolesi all’uso della piazza e all’utilizzo dei milioni di euro a favore dell’intera collettività. 

Come è giusto che sia, sarà la giustizia a stabilire se esiste un diritto e a favore di chi, ed eventualmente l’entità di tale diritto: sarà la legge a definire la questione. Così stanno le cose!», conclude Moschella.          

La vicenda del Bar Oasi

Sirolo – Il chiosco Bar Oasi

Anche su questa vicenda il sindaco Moschella entra nel merito e ricorda: «È nata nel febbraio del 2020, quando la società “Oasi Bar” che gestisce il chiosco ha richiesto al Comune, tramite il proprio avvocato, la restituzione di tutte le tasse versate dal 1959 per l’occupazione di suolo pubblico.

Nel febbraio 2022 il Comune ha appreso che la società Oasi Bar, senza comunicare nulla all’Ente, aveva già iniziato una causa in tribunale per ottenere l’usucapione e quindi acquisire la proprietà privata dell’area del chiosco e del dehor in Piazzale Marino, che al catasto risulta intestata a due privati e allo stesso Comune, e della quale, comunque, il Comune ha avuto il possesso esclusivo a partire dagli anni ’50, concedendola in uso ai gestori del Bar Oasi mediante rilascio di concessione di occupazione di suolo pubblico. Sono altri 130 mq. di Piazza che si vorrebbero far diventare privati!

Considerata la volontà, nascosta al Comune, di sottrarre un bene comune di tutti i sirolesi come l’area del Bar Oasi, il Comune non poteva di certo restare impassibile di fronte a tale iniziativa intrapresa da privati, e perciò è stato costretto a negare il rinnovo della concessione scaduta e a richiedere la restituzione dell’area a chi dice di voler diventare proprietario.

Per non restituire l’area occupata, la società Oasi Bar ha fatto ricorso al Tar che stabilirà, anche in questo caso, chi ha ragione e chi ha torto.

Il Comune – sottolinea ancora una volta Moschella in chiusura – in queste particolari vicende ha cercato e cercherà sempre di tutelare l’interesse collettivo, nel rispetto delle leggi vigenti. Se poi la giustizia, a norma di legge, riconoscerà dei diritti a favore dei singoli privati, essi saranno soddisfatti sulla base di quanto verrà deciso. In caso contrario, nulla sarà corrisposto. Il resto sono solo chiacchiere».

E siccome è vero che sulle pagine social su queste vicende si è scritto tanto, male, e di più, anche da parte dei diretti interessati, Corriere del Conero li invita a dare la loro versione dei fatti, se lo desiderano, mettendo a loro disposizione il giornale, in modo che tutti possano farsi un’opinione concreta e reale dei fatti esposti fin qui dal solo sindaco Moschella. Chi volesse entrare nel merito con ulteriori approfondimenti (non solo Marcucci e Taffetani, dunque), può inviare una e-mail all’indirizzo:

redazione@corrieredelconero.it  

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