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Deiezioni dei cani: che significa “in prossimità” dell’abitazione?

Chiusi i parchi e lo sgambatoio comunali molti cameranesi s’interrogano su dove portare i propri animali senza rischiare una denuncia penale

Camerano, 21 marzo 2020 – Dando seguito all’ordinanza n. 10 della Regione Marche, che prevede un ulteriore giro di vite considerata la situazione di emergenza sanitaria, da questa mattina anche l’Amministrazione di Camerano ha chiuso tutti i parchi e i giardini pubblici sul territorio. Un atto dovuto e sacrosanto che comunque ha scatenato qualche dubbio fra i cittadini, in particolar modo fra chi possiede un animale da compagnia.

Nell’ordinanza, infatti, si legge:

L’uso della bicicletta e lo spostamento a piedi sono consentiti esclusivamente per le motivazioni ammesse per gli spostamenti delle persone fisiche (lavoro, ragioni di salute o altre necessità come gli acquisti di generi alimentari).

In caso di passeggiata per ragioni di salute o uscita con l’animale da compagnia per le sue esigenze fisiologiche, si è obbligati a restare in prossimità della propria abitazione e l’uscita deve essere svolta individualmente.

Ed è proprio sull’uscita degli animali da compagnia per le loro esigenze fisiologiche che i cameranesi si sono alberati: “Con i parchi chiusi, così come lo sgambatoio comunale e la pista ciclabile, dove li portiamo i nostri cani?” si domandano. E ancora: “Che cosa significa restare in prossimità della propria abitazione, cento, duecento, cinquecento metri?

L’ingresso dello sgambatoio per cani di Camerano, anch’esso interdetto ai proprietari degli animali dopo l’ordinanza n. 10 della Regione Marche

Un quesito al quale nessuno sembrerebbe in grado di dare una risposta certa. Una trasgressione, tra l’altro, da non prendere sotto gamba dal momento che chi non rispetta la regola è passibile di denuncia penale. Senza trascurare il fatto, sembrerebbe banale ma non lo è, che molti animali da compagnia non sono più abituati a fare i propri bisogni sull’asfalto di una strada o sui marciapiedi, primi luoghi di “prossimità” di un’abitazione.

Anche qui, come sempre, occorre l’utilizzo del buon senso. Auspicando che non debbano essere solo i cittadini a metterlo in campo, ma pure le forze dell’ordine. Quel buon senso che gli autori dell’ordinanza non sono stati in grado di dimostrare, come qualcuno ha scitto sui social: “sarebbe bastata una specifica chiara come ha fatto la Regione Veneto, duecento metri e chiuso il discorso!

 

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