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Conero Frantumazioni, per Sandro Baldini: “Giustizia è fatta”

Accusato di attentato alla sicurezza dei trasporti e furto aggravato è stato assolto perché il fatto non sussiste

Camerano, 6 aprile 2023 – Martedì 4 aprile scorso, dopo ben sei anni di battaglie legali, Sandro Baldini titolare della Conero Frantumazioni con sede a Camerano, è stato assolto dal pesante capo d’accusa di attentato alla sicurezza dei trasporti perché il fatto non sussiste. Accusa mossa nei suoi confronti dal pm Gubinelli – parte civile Autostrade per l’Italia – come diretta conseguenza dei fatti che, dopo l’arbitrario abbassamento del tonnellaggio di percorrenza del cavalcavia 166 sulla A14 da parte di Autostrade, portarono i dipendenti della Conero Frantumazioni ad una dura battaglia con presidio 24 ore su 24 dell’accesso al cavalcavia stesso.   

Camerano – Sandro Baldini titolare della Conero Frantumazioni

Va ricordato che il transito su quel cavalcavia sulla A14, unico ponte d’accesso per i mezzi pesanti della Conero Frantumazioni all’area di lavoro e sede dell’azienda, all’epoca dei fatti – correva l’aprile 2017 – venne declassato arbitrariamente da Autostrade per l’Italia che lo portò da 72 a 12 tonnellate impedendo, di fatto, il passaggio dei mezzi di Baldini. Da qui la pesante protesta dei dipendenti e le successive denunce al titolare oggi assolto perché il fatto non sussiste.

 A commentare la notizia sono proprio i dipendenti di Baldini che in una nota, riassumendo la vicenda, scrivono: «L’accusa avanzata al nostro titolare, era la stessa per cui ex vertici e tecnici di Autostrade e Spea (la società che si occupava di manutenzioni e ispezioni), sono stati accusati per il crollo del Ponte Morandi a Genova dove purtroppo 43 persone hanno perso la vita per colpe ben individuabili. Infatti, alcune società come Aspi e Spea hanno patteggiato la pena. Come può vivere per ben sei anni una persona con un capo di accusa del genere? Anni di lotte, preoccupazioni, gravosi esborsi economici, rabbia e notti insonni finalmente hanno avuto giustizia».

La notizia del possibile posizionamento dei cartelli di divieto di accesso ai mezzi di peso superiore a 12 tonnellate era già stata annunciata dai tecnici di Autostrade per l’Italia a Sandro Baldini, titolare della Conero Frantumazioni, ben prima del 2015. «Come mai – si domandano i dipendenti – Autostrade ha atteso fino a novembre 2016 per posizionarli?» La risposta sembra ovvia: «Forse, a qualcuno ha fatto comodo aspettare a limitare la portata del ponte, così da poter utilizzare l’area della nostra azienda per conferirvi con autocarri di peso superiore a 50 ton, per tutto il 2016, il materiale di risulta proveniente dai lavori della nuova terza corsia autostradale. Parliamo di circa 2.000 autotreni».

Camerano – Il presidio al cavalcavia 166 da parte degli operai della Conero Frantumazioni, dipendenti di Sandro Baldini, nell’aprile del 2017

Chi mai restituirà questi sei anni a Sandro Baldini? Rispondono i suoi dipendenti: «In questi lunghi anni è sempre stato al nostro fianco, senza mai far gravare i suoi pensieri e le sue preoccupazioni all’interno dell’azienda. Certo, vedersi “far chiudere” la propria attività dai poteri forti che invece di tutelarti ti mettono a dura prova, dopo anni di sacrifici, di importanti investimenti economici fatti nel tempo, vedere il sudore di una vita andare in fumo può far vacillare chiunque. Ma noi abbiamo la fortuna di avere come nostro unico leader Sandro Baldini che ha affrontato, rimboccandosi le maniche e lottando in prima linea contro i poteri forti, non scendendo mai a facili compromessi.

Non sappiamo quanti imprenditori avrebbero reagito come Sandro, rischiava otto mesi di reclusione, oltre alla sanzione economica, per cose puramente non veritiere per il reato di “attentato alla sicurezza dei trasporti”, era stato anche accusato di furto aggravato per aver spostato dei new jersey posti “abusivamente” (come riportato dalla sentenza del Tribunale del Riesame di Ancona) sulla sua proprietà. La sua ditta messa in ginocchio in quanto l’unico ingresso e uscita è stato chiuso da Autostrade per l’Italia. Un’eventuale e ingiusta condanna avrebbe messo fine alla sua attività lavorativa e alla nostra».  

La nota dei dipendenti di Baldini continua con una considerazione amara: «Adesso capiamo quanti abbandonano la strada imprenditoriale, o ricorrano a soluzioni estreme, quando si trovano a sbattere contro i famosi “poteri forti” che ostacolano il lavoro, uno dei diritti fondamentali dei cittadini come previsto dall’articolo 4 della Nostra Costituzione. Sandro è stato un “guerrigliero”, come riportato da alcune testate giornalistiche, ha sempre professato la propria innocenza e creduto nella giustizia. Non finiremo mai di ringraziare lui e la sua famiglia per aver lottato contro le ingiustizie subite. Un ringraziamento va anche all’avvocato Roberto Regni per aver difeso e affiancato il nostro titolare in questa lunga battaglia legale».

Tra pochi giorni inizieranno i lavori per la demolizione del ponte per ricostruirne subito uno nuovo. Demolizione e ricostruzione che riguarderanno anche il vicino cavalcavia che porta al depuratore di Camerano. Voci di corridoio parlano dei primi giorni di maggio per la demolizione che dovrebbe avvenire nell’arco di una notte. Per la ricostruzione del nuovo, invece, bisognerà aspettare gli ultimi mesi dell’anno, dal momento che i lavori non si possono effettuare nel periodo estivo e vacanziero.

«Per questo ringraziamo l’assessore regionale Francesco Baldelli ed il suo staff di tecnici – concludono i dipendenti della Conero Frantumazioni – per essersi impegnati per far finalmente riprendere “seriamente” l’attività della nostra azienda».

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