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Camerano primo Comune nella raccolta differenziata

Ma alcuni residenti non hanno ancora capito come smaltire guanti e mascherine anticontagio

Camerano, 20 aprile 2020 – Il DDPF Rifiuti n. 54/2020 decreta Camerano come primo Comune della Regione Marche per percentuale di raccolta differenziata. Dalla rilevazione dati del 2019, emerge infatti il dato record per Camerano dell’85,58%, seguito dal Comune di Visso (MC) per l’85,30% (1062 ab.) e Piandimeleto (PU) per l’84,70% (2130 ab.).

«Un dato che diventa significativo se si considera che una tale percentuale, con gli attuali parametri di calcolo, non era stata mai raggiunta da altri Comuni della Regione – spiega l’assessore Costantino Renatoe che permette a Camerano di scalare la classifica di ben 56 posizioni rispetto al 2011, anno in cui mi è stata conferita la delega ai rifiuti».

Un risultato davvero importante per il Comune Marattiano, raggiunto principalmente grazie all’impegno individuale e alla sensibilità green dei suoi abitanti, chiamati in prima persona e giornalmente a differenziare in casa.

Nel cono d’ombra di questo notevole risultato c’è però una zona grigia che andrebbe eliminata il prima possibile. Siamo in emergenza coronavirus, con precise disposizioni emanate dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) per smaltire correttamente guanti e mascherine chirurgiche utilizzate ormai da tutti per contenere la trasmissione del virus.

Camerano – Piazza Aldo Moro (di fianco alla casetta dell’acqua)

Come testimoniato dalle foto allegate, scattate in Via Loretana e Piazza Aldo Moro, a Camerano c’è qualcuno che non ha ancora capito come fare, dal momento che guanti e mascherine le lascia per strada o le smaltisce nei cestini pubblici.

Nel documento divulgato dall’ISS, si distingue tra casi di positivi e non positivi al Covid-19. Nel primo caso, è necessario non fare la raccolta differenziata, avvolgere tutti i rifiuti domestici – plastica, vetro, carta, umido, metallo e indifferenziata, guanti e mascherine compresi – in due o tre sacchetti di plastica e smaltirli quotidianamente nei raccoglitori condominiali o comunali per l’indifferenziata.

Camerano – Via Loretana

Nel secondo caso, per chi cioè non è positivo al coronavirus e non è in quarantena, si può procedere alla raccolta differenziata come di consueto, avendo cura di buttare nell’indifferenziata (anche in questo caso, usando almeno due sacchetti, uno dentro l’altro) fazzoletti usati, mascherine e guanti.

Ma nell’indifferenziata di casa propria però, non certo abbandonandoli per strada per terra o nei contenitori pubblici. Non va dimenticato, come sottolineato dal dottor Nicola Macchione, urologo nei reparti Covid del San Paolo di Milano, che: «mascherine e guanti sono comunque da considerarsi potenzialmente infetti, perché magari su di essi è rimasto un discreto quantitativo di materiale biologico sul quale il virus può resistere per 4-6 ore. Credo che dobbiamo ancora comprendere a pieno la pericolosità della situazione; al di là dei tecnicismi, è un’assoluta questione di senso civico».

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