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Asilo nido di Camerano, lavoratrici da marzo senza stipendio

Lo denuncia la Fisascat Cisl Marche: "Comune ancora incapace di trovare una soluzione"

Camerano, 8 luglio 2022 – La denuncia risale a due giorni fa per voce della Fisascat Cisl Marche che ha portato all’evidenza della cronaca la gravissima situazione in cui versano le lavoratrici dell’asilo nido di Camerano che non percepiscono alcuna retribuzione dal mese di marzo. 

La cooperativa che gestiva il servizio, la Eurotrend Assistenza di Biella, è stata posta in liquidazione coatta amministrativa e dal mese di aprile non ha più erogato le retribuzioni né inviato alle lavoratrici i LUL paventando problemi al proprio sistema informatico.

Le lavoratrici, per il tramite dei legali della Fisascat Cisl Marche, hanno richiesto il pagamento delle spettanze loro dovute al Comune di Camerano, in qualità di committente del servizio, ai sensi dell’art. 1676 c.c.

Il Comune di Camerano da un lato si è prontamente attivato per interrompere l’affidamento del servizio ad Eurotrend Assistenza affidandolo ad altra cooperativa, e dall’altro ha comunicato al sindacato la disponibilità a erogare alle lavoratrici quanto dovuto in luogo di Eurotrend Assistenza.

«Una vicenda che sembrava avere un positivo epilogo in tempi contenuti si è però arenata nei meandri della burocrazia; ai buoni intendimenti sono seguiti infatti impedimenti e richieste ai vari interlocutori che nei fatti stanno impedendo alle lavoratrici di percepire almeno in parte le somme loro dovute – affermano da Fisascat Cisl Marche – Trattandosi di un mero anticipo che costituisce peraltro solo un temporaneo ristoro economico per le lavoratrici, riteniamo indispensabile che il Comune di Camerano superi ogni limite formale e burocratico e dia una legittima risposta a lavoratrici che svolgono il medesimo lavoro di un dipendente pubblico, garantendo un servizio essenziale per le tante famiglie cameranesi che il Comune non può ignorare.»

Dal canto loro, le lavoratrici dell’asilo nido si dicono pronte a lottare per avere quanto di loro spettanza: «Diciamo basta – hanno dichiarato – e chiediamo quanto dovuto per l’attività svolta nei mesi di aprile, maggio e la prima metà di giugno. Comunichiamo sin d’ora che, pur garantendo la continuità del servizio per senso di responsabilità nei confronti dell’utenza e della cooperativa subentrata, siamo pronte ad ogni forma di protesta e iniziativa legale nei confronti del Comune di Camerano qualora la situazione non dovesse risolversi al più presto».

 

redazionale

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