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Cuochi d’Italia: Sicilia batte Piemonte, fatale la pasta con le sarde

Il giovane palermitano Mario Russo elimina per un punto il piemontese Ettore Scaglione

Va avanti a gonfie vele il format culinario Cuochi d’Italia su Tv8. La kermesse che vede ad ogni puntata una sfida all’ultimo piatto fra i cuochi di due regioni, ieri sera ha contrapposto la Sicilia, rappresentata dal giovane palermitano Mario Russo al Piemonte con lo chef Ettore Scaglione.

Mario Russo

Mario Russo, da Cerda (PA), sogna quanto prima di aprire un ristorante tutto suo: «Sono giovane, sento di doverlo fare per me e la mia Sicilia». Ettore Scaglione, da Dogliani (CN), è titolare insieme alla moglie dell’Acciuga nel bosco presso Cascina Martina.

Ettore Scaglione

Alessandro Borghese, il conduttore, coadiuvato dagli chef stellati Gennaro Esposito e Cristiano Tomei in veste di giudici, dà il via alla sfida. Russo presenta tre piatti della tradizione siciliana, Scaglione sceglie di cucinare la pasta con le sarde: «È un piatto che gusto spesso, lo sento nelle mie corde».

Pasta, sarde, pinoli e mandorle vanno d’accordo, spiega Esposito ma: «attenzione alla cottura, le sarde hanno bisogno solo di una carezza, e attenzione a dosare il finocchietto». Si arriva ai giudizi. Tomei a Scaglione: «Ettore, il tuo piatto è elegante, sei partito alla grande, ma lo zafferano si scontra con le sarde». Gennaro Esposito, sempre a Scaglione: «Sei bravo, ma hai assaggiato? Le sarde, dove stanno?»

Risultato: Sicilia 15, Piemonte 7.

Pasta con le sarde: quella verde per la Sicilia, quella rossa per il Piemonte

Tocca a Ettore proporre i piatti della tradizione piemontese. Il giovane cerdese sceglie di misurarsi sulla trota alla piemontese. Borghese gli domanda il perché di quella scelta, ricordando che la trota è un pesce di fiume e non di mare: «C’è l’uva sultanina – risponde Mario – che mi riporta in Sicilia».

Ettore spiega la sua ricetta senza dare troppi vantaggi all’avversario: «una base aromatica e una cottura al vapore per non strapazzare la carne. Una volta sfilettata, creerò degli involtini».

Tomei: «È un piatto rischioso, di difficile cottura, qui la conoscenza è fondamentale». Quarantacinque minuti passano in fretta. Man mano che si procede nella preparazione, viene fuori la grande manualità e conoscenza del piatto da parte di Ettore Scaglione. Con Mario Russo in difesa che fa del suo meglio.

Trota alla piemontese: verde quella siciliana, rossa quella piemontese giudicata “quasi la perfezione”

Al voto finale Ettore riceve i complimenti dei giudici: ‘piatto sublime, che rasenta la perfezione, merita più di una stella’. E i due nove che gli vengono assegnati stanno a dimostrarlo. Mario, dal canto suo, ha fatto quel che poteva su un piatto che non conosceva. Ha giocato in difesa e se la cava per il rotto della cuffia. Nonostante la bella rimonta del piemontese, la sfida si conclude con la vittoria della Sicilia con un solo punto di vantaggio: 26 a 25.

E questa sera è la volta del Friuli Venezia Giulia che sfiderà l’Umbria.

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