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Cuochi d’Italia: la Toscana vince sul Molise e passa il turno

A fare la differenza i ‘purptiell in purgatorio’

Una puntata molto interessante quella di Cuochi d’Italia andata in onda ieri sera, la quinta, su Tv8, durante la quale i due giudici scomodano Dante e addirittura Pinocchio, il Gatto e la Volpe.

Per il Molise c’è in gara lo chef Domenico Ruggeri (Ristorante Mare e Monti di Termoli), per la Toscana Roberta Di Bartolomeo (Taverna dei Briganti di Ponte a Caliano, Arezzo).

Domenico Ruggeri ha rappresentato il Molise

La prima manche li vede sfidarsi su un piatto tipico molisano i ‘purptiell in purgatorio’. Polpi in purgatorio. “Attenzione alle cotture!” esclama Alessandro Borghese. “Il polpo deve morire nell’acqua sua” ricorda Gennaro Esposito. E proprio a questo punto arriva la citazione del sommo poeta. Questo piatto si chiama ‘in purgatorio’ per la presenza della cipolla. Quando Dante giunge nel Purgatorio scrive che sente l’acre odore della cipolla. “Polpo e cipolla non è solo un piatto molisano” fa notare Cristiano Tomei. Anche nel polpo alla galiena c’è la presenza della cipolla.

Nessuna delle due preparazioni convince appieno i giudici. Troppa cipolla invasiva e troppi friggitelli nella versione di Domenico. “La cipolla deve essere avvolgente, morbida. La tua è cruda e si sente troppo così come troppo si sentono i friggitelli” rimprovera Esposito, che non resiste e afferra con le mani i crostoni di pane che Roberta ha messo sotto i suoi polpi. Vince lei questa prima manche.

Roberta Di Bartolomeo, vincitrice della puntata, ha rappresentato la Toscana

Per la seconda Domenico sceglie, fra le ricette proposte, le ‘triglie alla livornese’. “Attenzione che non è un piatto toscano ma livornese. Livorno è un porto con cultura e tradizioni diverse da tutte le altre città. Ha  subito influenze arabe e anche marchigiane. Pensate che Livorno ha imparato a costruire le navi grazie ai sambenedettesi. Poi, si sa, quando un toscano tocca qualcosa la migliora sempre” racconta Tomei, ed  Esposito mette in guarda sulla cottura della triglia che va fritta, nettata, come dicono i cuochi.

Mentre i due cuochi lavorano, Tomei ci fa tornare bambini ricordando un capitolo del celebre libro di Collodi in cui Pinocchio mangia le triglie alla livornese con il Gatto e la Volpe. In questa ricetta sono aggiunti due ingredienti, uvetta e pinoli.

La versione di Roberta Di Bartolomeo delle triglie alla livornese 

In attesa dei piatti, Borghese si avvicina a Roberta che è anche artista e attrice e le chiede di cantare. Lei non si fa pregare e intona Summertime.

Piatti pronti e presentazione ai giudici. La versione di Domenico ha un colore delicato ma, dice Esposito: “C’è sempre questa cipolla troppo cruda mannaggia…” La versione di Roberta è più scura, forse c’è troppo pomodoro? “La cottura della triglia è fatta bene e la scelta di lasciarne una con la spina e con un pochino delle interiora dà all’insieme quel sapore che si avvicina di più all’originale” decreta Tomei. Vince la Toscana: 23 a 21. Lunedì 22 gennaio saranno in gara Campania contro Veneto!

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