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Ancona – Quarant’anni dopo si ritrovano i “ragazzi” del G. S. Adriatico

Una rimpatriata di quelle che fanno bene al cuore all’anima e allo spirito

Ancona, 29 luglio 2018 – In epoca di vintage, di déja vu e di “si stava meglio prima”, una rimpatriata fra vecchi amici non fa storia. Ma se questa rimpatriata rimette insieme le ragazze e i ragazzi che tra il ’75 e l’80 sono stati l’anima e il cuore del G.S. Adriatico di Ancona, allora è un’altra storia!

Una storia che inizia quando uno di questi ex ragazzi decide di riunire i protagonisti di una bellissima stagione, quella della 1ª divisione maschile e femminile della squadra di pallacanestro che faceva capo alla chiesa del Sacro Cuore di Via Maratta nello scorcio finale degli anni settanta.

 

Inizia così un passaparola, complici i social e whatsapp, grazie al quale si ipotizza una cena di gruppo che venerdì 27 Luglio, nella cornice di splendida serata estiva con plenilunio e annessa eclissi, si realizza in uno dei locali storici di Ancona, il ristorante pizzeria Il Pincio, già allora frequentato dai “nostri”. Lo stesso patron del locale, Roberto Picciafuoco, ha accolto la comitiva di 23 persone con la cordialità e il calore che da sempre lo contraddistinguono.

A vederli da fuori, sembrava una comitiva di abituée: abbracci, strette di mano, grandi sorrisi e battute alla volta dell’ultimo arrivato, uso a far tardi anche agli allenamenti di allora… Capelli bianchi, pancette, rughe, non hanno impedito alle ragazze e ai ragazzi di farsi festa come se il tempo fosse rimasto sospeso, e la cena è iniziata in un clima che festoso è dir poco.

Gli avventori del Pincio saranno rimasti sorpresi da quel nutrito gruppo di, chi più chi meno, sessantenni che per tutta la cena si sono scambiati battute, ricordi, foto come se niente fosse, con la gioia e la spontaneità di chi ha trascorso insieme gli anni fondamentali dell’esistenza, quelli della formazione, quelli che segnano il carattere e gettano le basi per l’adulto che sarà.

Gli allora studenti liceali o ai primi anni universitari, oggi sono ingegneri, avvocati, medici. Seri professionisti che hanno mantenuto, anche in mezzo alle inevitabili traversie dell’esistenza, la capacità di sorridere, di fare gruppo, di vedere sempre il bicchiere mezzo pieno.

E sì che l’altra sera, di bicchieri, ne sono stati vuotati parecchi, ad annaffiare le delizie preparate dal ristorante, con una monumentale grappa bionda a concludere la serata e la promessa di rivedersi presto, senza attendere altri quarant’anni.

Per chiudere, i ringraziamenti d’obbligo alla professoressa Silvia Pianelli artefice e organizzatrice della rimpatriata dei “ragazzi” del G. S. Adriatico.

 

di Carla Latini

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