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LegaPro: l’Ancona s’aggrappa alla matematica

È il peggior campionato dorico degli ultimi 66 anni

Ancona (4-3-3): Anacoura; Daffara, Cacioli, Ricci, Barilaro; Zampa, Gelonese, Bambozzi (33’st Bariti); Voltan, Paolucci, Frediani. A disp: Scuffia, Kostadinovic, Di Dio, Nicolao, Forgacs, Djuric, Mancini, Momentè, Bartoli, Fraternali, Moretti. All. Ripa – Saggiomo

Teramo (4-4-2): Narciso; Sales, Caidi, Speranza, Karkalis; Spighi, Amadio, Ilari, Di Paolantonio (36’st Altobelli); Fratangelo (13’st Barbuti), Sansovini (23’st Masocco). A disp: Calore, Imparato, Scipioni, Palladini, Carraro, Mantini, Baccolo.  All. Ugolotti

Arbitro: Panarese di Lecce

Marcatori: 32’st Barbuti

Ammoniti: Amadio

Note: spettatori 1501, incasso 9456 euro. Angoli 5-1

Un’agonia con una fine annunciata: la retrocessione, amara, in serie D a cui manca solo la matematica certezza. Per l’Ancona quella col Teramo è la nona sconfitta interna stagionale, undicesima nelle ultime dodici gare, sesta consecutiva. I numeri dicono che questa squadra è la peggiore dal 1951 ad oggi. E pensare che la partita di stasera è stata in dubbio fino al primo pomeriggio perché luce e acqua dello stadio erano state staccate causa morosità della società. Col senno di poi, forse, sarebbe stato meglio non riattivare le utenze.

Ancona - Teramo. L'inizio della oartita

Ancona – Teramo. L’inizio della partita

LA CRONACA

De Patre, squalificato e sostituito dal tandem Ripa – Saggiomo, recupera all’ultimo Cacioli e inserisce Bambozzi per l’appiedato Agyei. Il Teramo, forte della vittoria contro la Samb al 95’, schiera un 4-4-2 molto abbottonato pensando più a non prenderle che a darle. Ed ovviamente lo spettacolo ne risente, infatti non succede nulla fino al 25’ quando gli ospiti chiedono un calcio di rigore per un presunto fallo di mano di Ricci dopo un tiro ciccato da Di Paolantonio.

Anche l’Ancona chiede la massima punizione per una spinta di Sales su Frediani che riesce comunque in tuffo ad impegnare Narciso. La ripresa non è molto diversa dal primo tempo, con l’Ancona che effettua uno sterile possesso palla, ma senza mai impegnare il portiere ospite.

Ancona - Teramo. Paolucci prova a scardinare la difesa teramana (foto Max Serenelli)

Ancona – Teramo. Paolucci prova a scardinare la difesa teramana (foto Max Serenelli)

Il Teramo, quasi impaurito, pensa più a tenere lo 0-0, senza provare a vincere. Anche se, al minuto trentadue e quasi per caso, Barbuti viene servito in profondità dopo un calcio d’angolo battuto dall’Ancona, passa in mezzo a Barilaro e Frediani rimasti a difendere la propria porta ed insacca con un tocco di destro battendo Anacoura in uscita.

La curva non ci vede più e fa sospendere la partita con un lancio di fumogeni, ci sono attimi di tensione, poi la gara riprende fino al 95’, ma solo per onor di firma. Poi sono fischi assordanti per i biancorossi di casa ed applausi a scena aperta per quelli ospiti, che con questi tre punti compiono un decisivo passo verso la salvezza diretta.

SALA STAMPA

Ugolotti «Siamo stati bravi e fortunati a trovare l’episodio decisivo. L’Ancona voleva vincere, ci ha aggredito e abbiamo un po’ sofferto inizialmente. Sono soddisfatto per l’approccio e per l’atteggiamento della squadra, ma con questo campo era impossibile fare meglio. Contatto Sales – Frediani? Non ho visto bene dalla panchina, sono decisioni che l’arbitro deve prendere in un istante».

Ancona - Teramo. La curva Nord ormai è stanca e delusa

Ancona – Teramo. La curva Nord ormai è stanca e delusa

Ripa (De Patre squalificato): «Non posso dire nulla ai miei ragazzi, si sono impegnati e meritavano di più. Abbiamo delle lacune negli ultimi trenta metri, ma lo sapevamo già, ci dispiace di aver perso l’ennesima partita in cui dobbiamo recriminare sugli episodi. Il rigore su Frediani? Probabilmente c’era, anche se in fondo l’arbitro non ha diretto male, episodio a parte. La contestazione della tifoseria è stata pesante, ma non mi aspettavo altre reazioni, siamo ultimi e con un trend molto negativo. La squadra si allena bene, ma purtroppo non raccogliamo punti anche perché ci manca un po’ di malizia. Finché la matematica non ci condanna noi crediamo alla salvezza. Purtroppo i ragazzi, al momento, di più non possono dare».