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Ancona 1905. La rabbia e l’orgoglio

 

LEGA PRO girone B

 

ANCONA (4-2-3-1): Scuffia; Barilaro (33’st Daffara), Moi, Ricci, Malerba; Agyei, Zampa; De Silvestro, Bariti (44’st Voltan), Frediani (39’st Bambozzi); Momentè. A disp: Rossini, Kostadinovic, Tassoni, Gelonese, Djuric, Battaglia, Falou Samb, Montagnoli. All. Brini

ALBINOLEFFE (3-5-2): Coser; Gavazzi, Zaffagnini, Scrosta; Gonzi (27’st Moreo), Agnello, Loviso, Giorgione, Cortellini (29’st Ammirati); Virdis (21’st Minelli), Mastroianni. A disp: Cortinovis, Mondonico, Magli, Dondoni, Nichetti.  All. Alvini

ARBITRO: Bertani di Pisa

MARCATORI: 10’pt Frediani

AMMONITI: De Silvestro, Minelli

“Ho a disposizione un gruppo di uomini veri, giorno dopo giorno me ne convinco sempre di più”. Le parole di mister Brini in sala stampa rispecchiano alla perfezione il momento dell’Ancona: il gruppo si è compattato grazie alle disgrazie societarie e ha trovato un grande feeling con i tifosi, che hanno apertamente contestato Ranieri (rimasto a Roma,) e Cerminara (dimessosi mercoledì dopo un alterco con qualche supporter), ma incoraggiato la squadra fino al 95’.

La protesta della curva Nord rivolta alla società (foto Massimo Serenelli)

La protesta della curva Nord rivolta alla società (foto Massimiliano Serenelli)

È’ stata un’ottima Ancona, che ha concesso davvero poco ad un deludente Albinoleffe, che si è reso pericoloso solo una volta nella ripresa con il palo di Gonzi. Per il resto è stato un monologo biancorosso, anche se la squadra di Brini non ha avuto moltissime occasioni.

Match – winner, come col Modena, Marco Frediani al 10’ del primo tempo, ma gli ospiti hanno protestato molto. I fatti: gran palla di Bariti per De Silvestro che ha calciato di prima intenzione, con il cuoio che ha impattato contro il gomito di Zaffagnini. L’arbitro ha concesso prontamente il calcio di rigore, ma proprio mentre si è sentito il fischio, Frediani ha depositato la palla in fondo al sacco. Dopo qualche secondo di proteste insistite, il signor Bertani ha deciso di convalidare la rete di Frediani per la disperazione degli ospiti.

Il tiro di Frediani che porta al gol (foto Massimiliano Serenelli)

Il tiro di Frediani che porta al gol (foto Massimiliano Serenelli)

Nel prosieguo i biancorossi hanno controllato agevolmente la gara fino al triplice fischio finale ed alla diffusione della celebre “Aida” dagli altoparlanti.

Se sul campo la squadra ha dato risposte più che confortanti, la società è chiamata a risolvere gli enormi problemi economici che affliggono il sodalizio da mesi. Lunedì è previsto un incontro tra l’amministrazione comunale, l’anima anconetana della società (Miani e Gramillano), ed i soci romani: Ranieri, però, nonostante continui ad affermare che risolverà tutto da solo, ha fatto sapere che preferisce non presentarsi. Un segnale piuttosto chiaro. Parallelamente continua la trattativa per cedere le quote di maggioranza ad un gruppo bolognese, di cui dovrebbe far parte un imprenditore fermano.

 

SALA STAMPA

 

Miani: “Una vittoria che ci voleva. Ringrazio questi ragazzi che stanno dando l’anima per la maglia dell’Ancona. Confermo che abbiamo ricevuto un invito dall’amministrazione comunale per un incontro: abbiamo accettato con molto piacere. Lavoriamo sempre per riuscire a cercare di risolvere i problemi, ad oggi però non siamo in grado di rispettare la scadenza del 17 ottobre”.

Brini: “Stiamo migliorando giornata dopo giornata, soprattutto la fase difensiva mi sta piacendo molto. Ma tutta la squadra sta facendo molto meglio, anche perché ora stiamo incontrando squadre alla nostra portata. Da questo momento ci prepariamo per il Fano, senza pensare ai problemi societari, anche se mi farebbe piacere se qualcuno si degnasse di venire ad Ancona a risolverli (chiaro il riferimento a Ranieri, ndr.)

Moi: “Il momento è drammatico, sportivamente parlando. Però oggi voglio parlare solo di calcio giocato, sono felicissimo per questi 3 punti che abbiamo voluto e meritato. Dedico la vittoria a mia moglie, che mi sopporta tutti i giorni, ai ragazzi che giocano poco e a tutti i tifosi”.

L'esultanza di Frediani dopo il gol dell'uno a zero all'Albinoleffe (foto Massimiliano Serenelli)

L’esultanza di Frediani dopo il gol dell’uno a zero all’Albinoleffe (foto Massimiliano Serenelli)

Frediani: “Non nego che sono molto felice per il gol, ma non è solo merito mio. Tutta la squadra sta facendo molto bene, non possiamo far altro che concentrarci sul campo, lavorare e onorare questa maglia. Sta ad altri risolvere i problemi”.

di Claudio Marconi

 

LA NOTA di PaFil

C’è poco da dire. Da una parte c’è una squadra fatta di uomini, come ha ribadito mister Brini, che come tutti gli uomini di carattere tira fuori la rabbia – per gli impegni societari non ottemperati – e l’orgoglio del gruppo che vuole onorare la maglia, gli impegni presi e la personale dignità; dall’altra parte c’è lo smarrimento di un presidente, Miani, che non sa più che pesci pigliare per tentare di salvare quella baracca che lui stesso ha contribuito a mettere in difficoltà; e un socio di minoranza, il romano Ranieri, che ricorda tanto il “furbetto del quartierino”, quell’altro romano, Ricucci, che sembrava volesse acquistare il mondo e che alla fine è rimasto con un pugno di mosche in mano.

La situazione societaria è a dir poco drammatica. D’accordo, stiamo parlando di calcio, di sport: e chi se ne frega – potrebbe sbottare l’operaio della Fiat che lotta notte e giorno fuori dai cancelli della fabbrica per salvarsi il posto di lavoro -. Vero, sacrosanto, non fosse per il piccolo particolare che i giocatori di calcio sono anch’essi dipendenti, e che quelli dell’Ancona 1905 stanno rischiando oltre allo stipendio anche il posto di lavoro.

La città non c’è, l’Ancona imprenditoriale non esiste e se esiste è impegnata, tutta, a guardare da un’altra parte. L’amministrazione comunale non c’è, ma cosa volete che ne sappia di calcio un sindaco donna? L’assessore allo sport non c’è, e che volete che faccia, è solo un assessore senza portafoglio e per giunta incapace a trattenere l’unico presidente che ad Ancona il portafoglio ce l’ha!

Il saluto della squadra alla curva Nord (foto Massimiliano Serenelli)

Il saluto della squadra alla curva Nord (foto Massimiliano Serenelli)

Insomma, in questa fase di disfacimento generale sono solo due le realtà capaci di salvare la faccia ed uscirne a testa alta: i giocatori e i tifosi della Nord. Tutto il resto non ha peso specifico. Un eufemismo, ovviamente.