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Dopo 3 gare l’Ancona continua a mostrare i suoi limiti

ANCONA (4-2-3-1): Rossini; Daffara, Moi, Ricci, Malerba; Agyei, Bambozzi (31’st Falou Samb); De Silvestro, Voltan (13’st Battaglia), Frediani (31’st Forgacs); Momentè. A disp: Scuffia, Barilaro, Kostadinovic, Tassoni, Gelonese, Djuric, Bariti, Montagnoli.  All. Brini

BASSANO (4-4-2): Bastianoni; Formiconi, Pasini, Bizzotto, Crialese; Minesso (21’st Laurenti), Bianchi, Proietti, Falzerano; Fabbro (35’st Rantier), Grandolfo (29’st Maistrello). A disp: Piras, Bortot, Barison, Soprano, Lancini, Cavagna, Tronco.  All. D’Angelo

ARBITRO: Robilotta di Sala Consilina

MARCATORI: 45’pt aut. Bizzotto, 4’st Grandolfo, 40’st Laurenti

AMMONITI: Fabbro, Minesso, Proietti

NOTE: abbonati 1087, paganti 616, angoli 9-7

La curva nord saluta l'ex portiere Lori

La curva nord saluta l’ex portiere Lori

Dodici gol subiti in cinque partite ufficiali tra coppa e campionato, seconda sconfitta consecutiva, la prima al Del Conero quest’anno: sono questi i numeri di un’Ancona troppo fragile per essere vera. Il gol di Laurenti a 5’ dal novantesimo (pregevolissima l’azione dei veneti con tre passaggi di prima, ma la difesa biancorossa è quantomeno rivedibile) certifica lo stato di crisi della truppa dorica, ora chiamata ad un immediato riscatto nel derby di Macerata, in programma martedì alle ore 20:30. L’Ancona a Reggio Emilia era restata in campo per 35’, stavolta per 60’, ma non è bastato: non è tutto nero, per carità, perché qualcosa di buono si è visto, soprattutto con Frediani, ma le falle sono ancora molte e piuttosto preoccupanti. La squadra ha evidenti limiti di qualità e personalità, difficilmente colmabili solo col lavoro sul campo.

Primo tempo positivo per gli uomini di Brini, dicevamo: il rientro di Frediani ha dato quella velocità e quell’imprevedibilità in più e le azioni pericolose, non molte per la verità, sono nate tutte dalla sua parte. Il gol è arrivato proprio allo scadere della prima frazione, ma decisivo è stato il tocco di Bizzotto dopo la parata di Bastianoni su un buon Momentè. Troppo brutto però il Bassano, che infatti nella ripresa è sceso in campo con un piglio diverso ribaltando la gara: al 4’ Grandolfo approfittava di una dormita di Moi e Malerba per battere di testa l’incerto Rossini (brutta la sua prova e lo striscione per Lori non lo avrà certo aiutato), e al 40’, con un’azione da altre categorie come abbiamo descritto sopra, Laurenti metteva il sigillo finale.

A fine gara la tensione nello spogliatoio biancorosso era palpabile: sia la società che la squadra sanno di non poter più sbagliare, a partire da Macerata.

SALA STAMPA

Brini: “Anche oggi abbiamo commesso degli errori incredibili, non possiamo permettercelo. Dei miglioramenti rispetto a Reggio ci sono stati, ma purtroppo non bastano. Dobbiamo lavorare tanto, non sono spaventato. Abbiamo dei limiti, è vero, ma possiamo colmarli con altre cose”.

Cerminara: “Non meritavamo di perdere, la squadra ha fatto un ottimo primo tempo. Fortunatamente martedì scendiamo nuovamente in campo così possiamo riscattarci. Mercato degli svincolati? Non arriverà nessuno, la squadra è questa”

di Claudio Marconi

 

 

LA NOTA

Nel calcio non si improvvisa nulla. Chi è più forte vince, quasi sempre. Puoi sbagliare una partita, qualche giocatore può avere problemi personali e non rendere – sono uomini anche loro in fondo – ma sbagliare tre gare di fila è un chiaro sintomo che forse s’è improvvisato troppo. L’Ancona ha improvvisato troppo: prima la questione societaria con una soluzione tardiva e dell’ultimo minuto ancora in atto, non definita del tutto; poi il mercato, frettoloso, a rincorrere i nomi, a tappare le falle, con i giocatori più forti già accasati quando la società si è mossa.

Nel calcio non s’improvvisa nulla, neppure le soluzioni che mister Brini auspica. Per cambiare le cose occorre una ricetta vecchia come il mondo: coraggio, cuore, infinito attaccamento alla maglia e la voglia di sudare alla morte. Resta da vedere se questi ragazzi, perché questi saranno fino alla fine, avranno davvero voglia di cucinarla questa ricetta, morendo sul campo.