Ancona, 19 settembre 2019 – La cinofilia entra nel carcere di Montacuto e al Barcaglione di Ancona con l’obiettivo di riabilitare i detenuti trasformandoli in educatori cinofili, e formare gli amici a quattro zampe per una successiva adozione. Duplice finalità quella prevista nel progetto presentato dall’associazione Sguinzagliati di Senigallia che ha vinto il bando emesso dal Comune di Ancona.
Le lezioni sono già iniziate con una parte teorica svolta all’interno del centro detentivo di Montacuto per formare i partecipanti all’educazione cinofila attraverso le prime nozioni sull’addestramento dei cani. Le nozioni sono state illustrate ai detenuti dalla presidente dell’associazione senigalliese nonché referente del progetto Gabria Pierfederici.

I successivi incontri sono stati incentrati sulla pet therapy vera e propria, e sulla preparazione dei cani per disabili, grazie alla collaborazione con Andrea Zenobi e Federica Zucchini dell’associazione Il mio Labrador di Macerata. Durante questi momenti, i detenuti hanno avuto l’occasione di interagire con i cani: dal momento del gioco alle coccole, dalla gestione dell’animale all’ubbidienza all’ordine.
Momenti importanti sia per il riscatto delle persone, che al termine del percorso saranno in grado di gestire un cane, leggere i segnali di benessere o stress emessi dall’animale; sia per i cani forniti da realtà che si occupano delle adozioni, come l’associazione Code Ribelli di Senigallia. Proprio grazie ad una parte pratica iniziata i primi giorni di settembre, gli animali avranno modo di essere educati per poter passare poi all’adozione vera e propria.

Il percorso al carcere anconetano di Montacuto è già alle fasi finali mentre dal prossimo ottobre inizierà il ciclo di 15 incontri con una decina di detenuti nella struttura del Barcaglione.
«L’idea del progetto che abbiamo presentato – spiega la referente Gabria Pierfederici – è quella di unire la riabilitazione dell’uomo detenuto in carcere con l’educazione cinofila per favorire l’adozione degli animali. Una volta terminato, il percorso non sarà stato utile solamente al detenuto che avrà sviluppato le capacità per gestire un cane, riconoscerne i segnali di felicità o stress, ma anche per i nostri amici a quattro zampe: se concluso con successo il ciclo di incontri avrà formato ed educato anche il cane, rendendolo pronto per essere adottato e accolto in famiglia».
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