Castelfidardo, 21 maggio – Nell’home page del sito www.eccotuofiglio.it, pagina ufficiale dell’omonima associazione di Ancona, si leggono queste parole: “Ci sono tanti minori in difficoltà e temporaneamente allontanati dalle proprie famiglie. Bambini che hanno bisogno d’aiuto per crescere e ritornare alla propria famiglia. Uno dei modi per aiutare questi bambini è l’affidamento familiare”.
È proprio di questo istituto giuridico che si discuterà mercoledì 23 maggio a Castelfidardo, grazie alla disponibilità dell’associazione Ecco tuo figlio. L’incontro intitolato “Sali, che ti riportiamo a casa! L’affido appartiene alla società”, promosso e organizzato dall’associazione culturale Abitiamo il bene comune, si terrà alle ore 21.15 presso i locali della Biblioteca comunale. Accanto ad un momento formativo sono previste anche testimonianze di genitori affidatari.
In Italia l’affidamento è disciplinato dalla Legge n. 184 del 1983, poi modificata dalla n. 149 del 2001. Dalla volontà di favorirne la reale applicazione a livello locale, nonché dal desiderio di adoperarsi per una sua maggiore conoscenza, nasce nel settembre del 1998 l’associazione di famiglie per l’affido Ecco tuo figlio. Si propone come prosecuzione dell’esperienza di alcune famiglie fino ad allora condotta all’interno del Consultorio diocesano di Santa Maria della Piazza, ad Ancona. Il nome scelto deriva dall’icona del più illustre affidamento della storia, quello di Giovanni a Maria raccontato nel Vangelo di Giovanni.
In quelle parole, i soci fondatori hanno colto e inquadrato il compito dell’associazione: prendere i figli degli altri rispettandone l’unicità e l’irripetibilità ed imparare a diventare padri e madri oltre la generazione naturale per il tempo richiesto da ogni situazione.
In 20 anni di attività nelle diverse famiglie associate sono stati accolti decine di minori in difficoltà e sono stati fatti molti corsi di formazione ed incontri di sensibilizzazione per promuovere la cultura dell’accoglienza.
Queste le principali finalità dell’associazione:
- promuovere nei singoli, nelle famiglie e nella comunità una cultura della solidarietà e dell’accoglienza e, in modo particolare, dell’affidamento familiare;
- sostenere, collegare e aiutare le famiglie disponibili all’accoglienza di minori in difficoltà o con affidi in atto;
- sensibilizzare e formare persone interessate all’affido familiare;
- elaborare e realizzare, in collaborazione con Enti Pubblici e Istituzioni ed Agenzie Educative interessate, progetti e programmi orientati alla diffusione della cultura dell’affido ed alla sua attuazione.
L’incontro è gratuito e aperto a tutti.
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